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Alberi monumentali della Lombardia, provincia di Bergamo

by in Alberi Monumentali, Lombardia

 

cedro di Alzano

cedro di Alzano

 

Dalla sede del Parco Oglio Nord Mulino di Basso, nel comune di Pumenengo, dove c’è anche un ostello della gioventù, si può fare una passeggiata lungo il canale d’irrigazione, seguendo il filare di FARNIE secolari, con tronchi dalla circonferenza di oltre 3 metri. Si arriva così al fiume Oglio, dove è possibile fare un bagno rinfrescante.

 A Pumenengo, sul prato esterno al castello Barbò, sede del municipio, una spettacolare, enorme MAGNOLIA SEMPREVERDE offre la sua bellezza a chi arriva da sud. La sua età è stimabile intorno ai 200 anni, l’altezza è di 20 metri circa.

A Verdello, la villa comunale di inizi ottocento ha un parco della stessa epoca con vari alberi di grande bellezza: appena si entra si vede il più grande dei CEDRI DEL LIBANO presenti, con vari tronchi che hanno una circonferenza complessiva di circa 8 metri e un’altezza di circa 30. Anche un CIPRESSO CALVO col tronco di 5 metri di circonferenza fa emergere la sua chioma piumosa da quella di un TASSO. Un LIRIODENDRO alto oltre 30 metri ha un tronco triplo, con una circonferenza di circa 7 metri. Alcuni TIGLI sono molto belli. Il più imponente si trova sul margine esterno, che dà sulla strada ed ha un tronco di circa 5 metri di circonferenza ed un’altezza di una trentina.

A Brusaporto, fra gli alberi che si trovano alla base dei resti di un’antico castello, un BAGOLARO è il bellissimo protagonista, con la sua chioma perfetta, su un fusto di circa 5 metri di circonferenza, ben ancorato alla ripida scarpata.

Vicino a Bergamo, a Paladina, frazione Sombreno, è possibile, per un gruppo di almeno 10 persone, visitare la Villa Pesenti Agliardi, di fine 700 ed il parco dove, fra vari alberi antichi si trova un CARPINE BIANCO di forse 150 anni, dalla forma molto interessante nelle 7 diramazioni dei suoi tronchi. Questo tipo di albero non diventa mai molto alto né voluminoso, ma prende forme varie ed ha comunque un fusto che sembra composto di un fascio di piccoli tronchi, già di per sé molto piacevole da vedere. Ha la chioma fitta e si adatta bene alle potature. Per le visite in gruppi di almeno 10 persone, telefonare allo 035 542975.

Non molto distante, a Filago, frazione Marne, si trova il castello di Marne. E’ una costruzione estremamente suggestiva, con grossi ciottoli di fiume a vista, caratteristici della zona. Il castello tardomedievale si trova sopra un dirupo, circondato in parte dal fiume Brembo e in parte da un torrente, che gli danno un aspetto davvero fiabesco. Ad accrescere la suggestione, nel giardino c’è un gruppo di grosse FARNIE rivestite di muschio e con molti rami ricascanti verso il fiume. Il castello viene affittato per banchetti ed è solo in queste occasioni che può essere visitato. Telefono 035 4938011 oppure 347 5141516, signora Acquaroli. La farnia è una quercia molto robusta, come dice l’etimologia latina (quercus robur = forte). Cresce molto lentamente e perciò ha il legno duro.

A Brembate di sopra, nel parco di villa Serena, aperto al pubblico, ci sono vari alberi di grande bellezza, di cui alcuni di età intorno ai 150 anni, come il grande LECCIO vicino all’entrata della villa, adesso ricovero per anziani, col tronco dalla circonferenza intorno ai 4 m. C’è poi un bellissimo viale di CARPINI BIANCHI che conducono verso una ZELKOVA DEL CAUCASO con una circonferenza del tronco di circa 5 m. e un’altezza di almeno 30. Risalendo il parco su quel lato si trova un LIRIODENDRO davvero bellissimo col tronco dalla circonferenza di circa 4,50 m. e un’altezza di 20. Ci sono poi fittissime siepi di BOSSO.

Andando da Bergamo verso Est, a pochi chilometri si trova Alzano Lombardo dove, nel giardino del Comune, si trova un CEDRO DEODARA con la chioma a larghissima piramide. Normalmente si incontrano molti cedri del Libano e raramente cedri dell’Himalaya di età e dimensioni ragguardevoli. Sono invece comuni in giardini privati, con età più recente di questo che potrebbe avere 150 anni. Lo si riconosce per i rami più alti che, invece di abbassarsi rispetto al tronco, si alzano. Negli esemplari antichi, però, il peso fa abbassare anche loro. Un altro modo per riconoscerlo è l’estremità dei rami, dove i ramoscelli terminali sono lunghi, sottili e sembrano mani dall’indice teso ad indicare qualcosa. Per terra si trovano, all’inizio dell’autunno, le infiorescenze maschili, simili a grossi bruchi color ruggine. L’albero degli dei (questa è la traduzione di deodara) si trova spesso nella versione pendula che prende forme bizzarre, simili ad animali e persone.

A Lovere, sul lago d’Iseo, nel parco del municipio, in una villa di fine ottocento, ci sono due CEDRI DEODARA ultracentenari con tronchi dalla circonferenza intorno ai 6 metri ed un’altezza di circa 25. Sono molto belli. Vicino alla recinzione che dà sulla strada c’è un CACO SELVATICO dal tronco multiplo e dalla parte opposta del parco si trova anche un TASSO.

Nella bella Clusone, un gruppetto di tre SEQUOIE GIGANTI ha il posto d’onore nel giardino del museo del tempo. I tronchi hanno circonferenze intorno ai 6 metri e un’altezza di circa 25.

In via Grimoldo, nella parte antica di Oltre il Colle, è ancora visibile un PERO A SPALLIERA che orna in modo caratteristico l’ultima, delle tante case che in passato ospitavano questi alberi da frutto.

Fuori dall’abitato, più a monte c’è una delle varie “cattedrali vegetali” realizzate dall’artista Giliano Mauri, adesso deceduto.