Il cane e la volpe
Le incisive conseguenze descritte nel libro, dell’impronta indelebile (imprinting) che i primi contatti con il mondo esterno lasciano negli esseri viventi, allargano nel lettore la capacità di comprendere comportamenti altrimenti inspiegabili negli animali quanto negli umani. Danilo Mainardi, scrivendo del suo esperimento di ibridazione tra cane e volpe, amplia enormemente ciò che Konrad Lorenz ci ha spiegato sull’imprinting nei suoi libri, fra cui brilla “L’anello di re Salomone”. Più gli animali sono inetti alla nascita e hanno dunque bisogno di cure e attenzioni da parte dei genitori, più è lungo e ricco di stimoli il periodo in cui assorbono attraverso i sensi, i comportamenti che li collocheranno in una determinata posizione nel loro gruppo sociale. Per quanto possa apparirci sgradevole, anche noi umani ci inseriamo in una gerarchia di cui spesso siamo inconsapevoli, ma che è determinante, insieme all’eredità genetica e all’educazione, nell’andamento della nostra vita. Esempi estremi di tale realtà sono i bambini adottati da animali, come quello allevato da gazzelle e studiato da Claude Armen, che ha scritto un libro al riguardo. Si seguono istintivamente delle pulsioni che determinano il linguaggio del corpo a cui corrispondono precisi messaggi, interpretati correttamente o meno, a seconda di quanto assimilato da chi interagisce. Ad aizzare o ad inibire i comportamenti aggressivi e amorosi sono, come sappiamo per esperienza, fattori che sfuggono completamente alla ragione e alla volontà, ma sono conseguenza di un insieme molto intricato.
L’autore era anche un originale disegnatore, di cui troviamo varie opere fra le pagine di questo indimenticabile saggio.
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