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L’occhio della mente

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occhio della mente

 

Questo libro di Oliver Sacks, pubblicato nel 2011 in Italia, fa balenare l’enorme complessità del nostro cervello e le tante mancanze che può avere senza che ce ne accorgiamo, oltre ai notevoli pregi. I casi che tratta qui riguardano la vista, ma per alcuni ad essere danneggiato è il cervello e non gli occhi. Lo stesso autore, il cui lavoro ha dato uno straordinario contributo positivo a tanti malati e alla nostra conoscenza, rivela difetti congeniti che mai avremmo potuto immaginarci in lui, né in persone brillanti che nonostante tutto hanno avuto successo. Attraverso i propri limiti e quelli dei suoi pazienti e amici, il dottor Sacks conferma quanto sia importante allenare continuamente il cervello per mantenere una mente aperta e capace, anche perché certe mancanze che sono irrimediabili quando le si affronta direttamente, si possano aggirare con deviazioni e strategie creative. E’ ciò che capita a chi subisce un ictus e non riesce più a riconoscere oggetti e persone familiari e si aiuta fissando l’attenzione su qualche particolare rimasto accessibile alla sua comprensione. Oppure non arriva più a capire o pronunciare le parole, ma impara ugualmente ad esprimersi amplificando capacità mimiche ed affinando la percezione del linguaggio corporeo. Ciascuno ha un suo modo di vedere con gli occhi o con l’immaginazione e si viene a sapere che molti ciechi sanno raffigurarsi mentalmente persone, cose e luoghi, mentre altri li percepiscono quasi magicamente nelle modificazioni dell’aria o con eco-localizzazioni, come fossero pipistrelli. C’è davvero di che rimanere a bocca aperta nel conoscere le tante situazioni presentate nel libro che, pur trattando soprattutto i problemi neurologici è un ottimo aiuto per quelli psicologici, che si giovano delle vie traverse altrettanto bene.

Il tema delle vie traverse che si possono usare in psicologia è trattato nei libri di Nardone, Fiorenza, Jodorowsky, Cialdini, di questa stessa rubrica.