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Callimorpha (o Euplagia) quadripunctaria, la falena che sembra una farfalla

by in Animali
_Euplagia_quadripunctaria- Jean Pol Grandmont -Wikipedia.org

Callimorpha (o Euplagia) quadripunctaria – foto di Pol Grandmont – da Wikipedia.org

 

Quando gli antichi egizi, aprendo un bozzolo di falena avevano visto il corpicino dell’insetto che stava prendendo una forma del tutto nuova, avevano pensato di riprodurre quel procedimento per gli illustri personaggi, dopo la loro morte. Così è nata forse l’idea delle mummie, tutte avvolte nelle bende e coricate nei sarcofagi, tanto simili ad enormi bozzoli. Come i bruchi che strisciano diventano farfalle e falene che volano, si immaginavano le mummie capaci di trasformarsi in esseri degni di un altrove dove vivere in ben più felici condizioni, rispetto a quelle umane.

Nei caldi giorni di sole i cespugli di rovo, i lunghi steli delle ombrellifere, l’erba secca diventano piante meravigliose, che mettono in scena un ingresso trionfale nell’estate. Succede quando nel camminare sui sentieri assolati fra prati incolti, messe in allarme dal movimento, si involano improvvisamente le farfalle che se ne stavano, quasi invisibili con le loro ali chiuse, a far provvista di sole.

Fra di loro c’è la falena Callimorpha quadripunctaria, uscita dal suo bozzolo in un bel giorno di Luglio. Ha srotolato le ali per asciugarle e stirarle e in un’ora è stata pronta. Della farfalla notturna ha il modo di ripiegare le ali quando sta posata su un tronco d’albero, perché invece di unirle come le palme delle mani, le sovrappone sopra il corpo formando uno scudo a forma di triangolo. Allora si vedono solo quelle superiori, color marrone scuro, attraversato da linee bianche che sembrano ramoscelli, così da mimetizzarsi con gli alberi. Se però è su un fiore, lascia lo scudo semi-aperto, per mostrare il bell’arancione con macchie nere delle due ali inferiori. In quel modo si direbbe che abbia un mantello sopra un sontuoso abito. Se vede arrivare un predatore le apre di colpo, sorprendendolo con il lampo del rosso. Quel colore segnala il vero o presunto veleno che dovrebbe scoraggiare gli uccelli dal farne preda. È una falena, eppure è colorata come una farfalla e se ne va volentieri in giro anche di giorno. Non dovendo proteggersi troppo dal freddo della notte, non è impellicciata come le compagne che non escono mai al sole.

callimorpha - da pyrgus.de

Callimorpha quadripunctaria con le ali chiuse. foto da Pyrgus.de

 

Già quand’era bruco gli piaceva cambiare. Mentre altre specie mangiavano le foglie solo di uno o due tipi di vegetale, lui gradiva quelle dei rovi quanto delle robinie, delle viti quanto dei gelsi e persino dei platani. Dopo essere uscito dal minuscolo uovo che la madre aveva deposto a Settembre sotto le scaglie delle cortecce, ne aveva mangiato un po’ e poi si era addormentato per passare l’inverno. Dopo il suo risveglio a primavera, man mano che cresceva aveva cambiato pelle cinque volte prima di avvolgersi col lunghissimo filo di seta uscito dalla sua bocca, nel bozzolo dentro cui cambiarsi in fiore volante. Aveva filato e avvolto per cinque giorni, poi per un mese era rimasto nascosto in una lettiera di foglie.

Il suo corpo di bruco, ormai ridotto ad un niente per il gran farsi seta, si era disgregato e ricomposto in quello di falena. A Luglio era volata via, con la lunga spiritromba arrotolata, che avrebbe poi disteso per succhiare il nettare dei fiori e fecondarli.

A Rodi, da Giugno a Settembre, le falene di Euplagia arrivano in massa nella valle Petaloudes, per stare più fresche e succhiare la linfa delle liquidambar, che trasuda dai tronchi. Sono tanto numerose da rivestirli, confondendosi con la corteccia.

Tratto dal mio libro ANIMALI -favolose storie vere.