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alberi monumentali dell’Emilia/Romagna, provincia di Modena

by in Alberi Monumentali, Emilia Romagna

la sequoia di Pavullo

Verso l’Abetone, fuori da Pievepelago salire verso in direzione del lago santo a Casa Mordini, un gruppetto di case protette da un bellissimo OLMO MONTANO dalla circonferenza del tronco di 6,5 metri ed un’altezza di 20. E’ piantato vicino ad una cappellina della madonna. L’olmo ha foglie seghettate dalle proprietà cicatrizzanti. Erano molto usate come foraggio. La particolarità di quest’albero è la fioritura precoce con fiorellini a stami rossi, che si vedono solo da vicino. Diventano subito frutti, che sembrano fiori verdi i cui petali hanno al centro un seme. Presto volano via come coriandoli

Da Fiumalbo, a circa 1000 m sl., salendo per circa 5 km per la via Versurone, si trova un grande piazzale e poi un gruppo di case. Poco dopo c’è una stradina che scende a sinistra verso la proprietà Ca’ de Pedro. Chiedendo il permesso si potrà vedere un bellissimo ACERO DI MONTE di almeno 200 anni, col tronco dalla circonferenza di circa 5 metri ed un’altezza di 20. L’acero ha la corteccia a scaglie rosate, foglie che in autunno si colorano di giallo e rosso, frutti simili ad insetti rosa alati.

A Pavullo, nel Parco Ducale, dietro il tribunale, tra le molte varietà di alberi c’è una splendida SEQUOIA GIGANTEUM a forma di grande cono, con i rami più bassi che toccano terra. E’ alta circa 30 metri ed il tronco ha una circonferenza di oltre 6. Quelle giganti hanno foglie vagamente simile ai cipressi ma lunghe, dure e tendenti all’azzurro. I coni sono grandi come noci. Di rimpetto ha un altrettanto bel CEDRO DEL LIBANO di uguale altezza ma dal tronco ancora più ampio. Entrambe sono difese da parafulmini, per evitare che tanta bellezza possa essere incenerita. Purtroppo una nevicata del 2015 ha gravemente danneggiato il cedro. Hanno all’incirca cent’anni, quanto il parco che ha due SEQUOIE SEMPREVERDI all’inizio del prato, uscendo dal primo piano del palazzo ducale con un ponticello di collegamento al parco.  Il vialetto che passa da quel punto è orlato da varie TUJE OCCIDENTALI. Nel parco, lungo uno dei vialetti serpeggianti c’è un TIGLIO con un triplo tronco dalla circonferenza di circa 5 metri ed una chioma che forma una volta incantevole. C’è anche un grande IPPOCASTANO, un FAGGIO, un ACERO DI MONTE accanto ad uno campestre, un FRASSINO accanto alla sequoia gigante e molti altri begli alberi.

SEQUOIE GIGANTI sono anche fuori dal parco, al di là della strada, dove c’è un bar.

ippocastano di Rocca Malatina

ippocastano di Rocca Malatina

 

A trenta chilometri di distanza, a Rocca Malatina, appena fuori dal paese sotto la strada c’è una villa di campagna con uno dei più spettacolari IPPOCASTANI che sia dato di vedere. È basso ma con un larghissimo ombrello di rami. La sua perfetta salute di centenario, è dovuta all’attento proprietario, dottore agronomo che ha provveduto a puntellarlo e curarlo con amore. La circonferenza del tronco è di oltre 4 metri, mentre in diametro della chioma è di ben 24 metri.

Con questa visita vale davvero la pena di andare a vedere gli straordinari picchi della rocca Malatina, formazioni rocciose gigantesche e spettacolari, che offrono un’atmosfera impressionante.

Nelle vicinanze c’è Monteombraro dove, seguendo dapprima le indicazioni per il parco dei castagni secolari e poi costeggiando le case, in cinque minuti si arriva al sentiero che circonda l’ultima casa dietro la quale, sia pure nel giardino recintato, si vede un CASTAGNO di almeno 600 anni, con un tronco dalla circonferenza di circa 10 metri. Vicino a lui ce n’è un altro ragguardevole, ma sminuito dalla presenza del re dei castagni.

Da Fanano salire verso Canevare e proseguire ancora per alcuni chilometri, fino a trovare una stradina che sulla destra sale all’agriturismo del Cimone. Dopo averlo raggiunto proseguire ancora per un chilometro fino a che si vede sul lato destro della strada, vicino ad una casa un ACERO DI MONTE col tronco dalla circonferenza di circa 5 metri ed un’età di varie centinaia d’anni. La chioma è ormai scarsa ma l’albero è ancora bello, valorizzato anche dalla sua posizione panoramica, a oltre 1200 metri di altitudine.

 Da Fanano verso Sestola, al km 37 della sp 324, prima di una curva si vedono due annosi CASTAGNI in un piccolo appezzamento frequentato dalle galline, i cui tronchi in parte senza più corteccia mostrano forme molto interessanti.