Conosci a fondo e sviluppa ciò di cui disponi già e di cui spesso sei inconsapevole,ma in cui risiede la possibilità di migliorare la tua vita senza danneggiare quella altrui!
In un progetto di educazione ambientale qual’è A Scuola dagli Alberi, oltre agli articoli su piante, giardini, animali, soluzioni naturali e musei della natura, ce ne sono molti dedicati a ciò che riguarda l’animo umano, anche attraverso libri, film, opere d’arte, luoghi, che a qualcuno potranno sembrare divagazioni non pertinenti. Invece lo sono in misura notevole, perché l’atteggiamento equilibrato verso l’ambiente, intendendolo come tutto ciò che è altro da noi, dipende molto dalla sensibilità, dal carattere, dalla capacità di comprendere le proprie reali necessità e quelle altrui, da quali sono le debolezze e quali i punti di forza. Questo perché anche chi si occupa di attività altruistiche, può comportarsi in modo aggressivo, tirannico, distruttivo o sciatto verso certe persone, animali, piante e cose, quindi costruisce da una parte e demolisce dall’altra. Combattere questi atteggiamenti in modo diretto può funzionare solo dove c’è già molta consapevolezza, ma in tutti gli altri casi è inutile, se non addirittura dannoso. Per raggiungere i punti da cui scaturiscono le pulsioni occorre tempo, pazienza e il mezzo giusto. Questo mezzo è la suggestione, vale a dire qualcosa espresso in una forma capace di sbriciolare i muri delle resistenze, causate da aspetti interiori ancora da risolvere. Tutti vorremmo eliminare gli ostacoli che ci impediscono di raggiungere i nostri scopi, ma il mezzo per farlo è riuscire a vederne certi lati che ancora ci sono sconosciuti, per trovare la soluzione giusta. Occorre conoscerli e questo si può fare con spiegazioni oppure con suggestioni. Le prime vanno ripetute per un gran numero di volte, prima di riuscire a trovare applicazione, le seconde ci conquistano più facilmente, anche se richiedono comunque tempi lunghi. Le suggestioni tendono a farci percepire qualcosa come se ne fossimo i protagonisti reali, anziché quelli di cui stiamo avendo un saggio, cosa di cui le varie forme artistiche sulla nostra linea di comunicazione sono capaci.
Per esempio, una canzone che ci piace molto e in cui ci riconosciamo, quando la sentiamo cantare o meglio ancora, quando la cantiamo noi stessi, ci dà l’impressione di vivere la situazione evocata. Questo può arrivare a farci agire, pensare, sentire diversamente, almeno per un momento. Così avviene quando vediamo un film o un’opera d’arte, leggiamo un libro, vediamo un luogo capace di suggestionarci. Ogni giorno ci piovono addosso stimoli di buona o cattiva influenza, ma se cerchiamo di dare maggiore spazio a ciò che è più propositivo, così come se frequentiamo persone che stimolano maggiormente le nostre qualità, un po’ alla volta ne veniamo influenzati e ne assimiliamo i pregi. Grazie a questi riusciamo a vedere le cose diversamente e ad agire in conformità alla nuova consapevolezza. Ma come distinguere ciò che è meglio? Dipende dalla nostra sincerità verso noi stessi, anzitutto, e da ciò a cui diamo la priorità.
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Film di Joel Schumacher del 1996 dal romanzo di John Grisham, narra del processo nello stato del Mississippi a un afroamericano che ha ucciso due giovinastri di etnia europea, stupratori e massacratori di sua figlia di dieci anni. L’avvocato difensore, bianco, sembra non avere alcuna possibilità di salvare dalla pena di morte il proprio assistito, trovandosi in uno stato a maggioranza razzista e con un giudice ostile. Il redivivo ku klux klan interviene pesantemente con attentati verso chi lavora per la difesa, che oltretutto non può contare nemmeno sull’attribuire a infermità mentale l’uccisione dei due delinquenti, una volta saputo che la sarebbero potuta cavare con una punizione mite.
L’accusato crede però che proprio l’appartenenza dell’avvocato difensore all’etnia bianca, possa rivelarsi la sua vera possibilità di essere assolto, a condizione che si immedesimi fino in fondo nella condizione di padre di una bambina a cui è stato inflitto l’orrore di quel disumano trattamento. Al momento dell’arringa finale, allora, l’avvocato invece di portare l’attenzione sulla situazione del padre, fa vivere con una suggestiva narrazione ai membri della giuria, il susseguirsi delle torture vissute dalla bambina, per portarli a vederla, infine, come se invece che nera fosse stata del loro stesso colore.
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Film del 2023 di Edoardo de Angelis su quanto accadde nell’oceano Atlantico nei primi mesi della seconda guerra mondiale, quando il comandante Salvatore Todaro affondò, cannoneggiando dal suo sommergibile portato in superficie, una nave belga che pur essendo di un paese ancora neutrale portava armamenti agli inglesi. In contrasto con le normali procedure di guerra che richiedono di abbandonarne i naufraghi, preferì seguire quelle del mare che ne esigono il salvataggio, di chiunque si tratti. Per fare questo aveva dovuto stiparli in parte all’interno e in parte all’esterno, sulla torretta, navigando allo scoperto, col rischio di essere a sua volta affondato dagli inglesi. Tra l’imperativo della guerra e quello dell’umanità scelse il secondo, ma nonostante questo, due dei naufraghi danneggiarono il sommergibile solo perché di bandiera nemica. Tra la disobbedienza civile e l’esecuzione di ordini spietati c’è un lungo percorso interiore che non può essere accorciato da alcuna ideologia.
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Film del 2021 di Fred Cavayé. All’inizio della seconda guerra mondiale, nella Parigi già occupata dai tedeschi, un gioielliere ebreo comprende che è necessario fuggire per evitare la deportazione in Germania. Cede così gratuitamente il negozio e l’appartamento in cui abitava al suo aiutante francese e mette al sicuro moglie e figli, ma non fa in tempo a raggiungerli. Si nasconde allora nella cantina della sua ex abitazione e inizia un rapporto molto ambiguo col nuovo proprietario e sua moglie. Cose che sembrano ragionevoli si tramutano per lui in trappole perché controllate dall’altro uomo, del tutto impreparato, che per questo diventa preda dell’avidità e della paura. Solo da un cambiamento di circostanze si affaccia una possibilità di cambiamento.
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“Il miracolo di Sharon” del 2024 di Jon Gunn, è tratto dalla storia vera dell’aiuto da parte di una parrucchiera alcolista a favore di una bambina gravemente ammalata.
Si rimane subito stupiti dalla straordinaria intraprendenza nel dare aiuto alla famiglia altrui, da parte di una persona che era stata incapace di aiutare se stessa. Quel supporto era però contrastato da parte di Ed, padre della bambina di cinque anni che rischiava di morire per una grave malattia ed aveva attirato la generosa ettenzione di Sharon. Le cure ospedaliere costosissime avevano fortemente indebitato l’uomo, vedovo da poco, a cui la fino allora sconosciuta Sharon aveva prestato soccorso economico e organizzativo. Il sapersi utile aiutava molto Sharon, ma il dover ricorrere al suo aiuto faceva sentire inutile Ed e questa situazione era diventata molto pesante per entrambi. Per chiedere e accettare aiuto occorre un’autostima di cui mancavano tutti e due. Come accade spesso, però, le incontrollabili circostanze avevano dato uno spintone decisivo verso la conclusione migliore.
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In natura gli insetti, gli uccelli e i pesci sono sensibilissimi ai colori, che impiegano per segnalare la propria presenza, per distinguere la propria specie, per avvertire della loro pericolosità, per corteggiare le femmine. Questo perché i colori hanno un linguaggio immediato, che può essere compreso facilmente, anche perché viene associato ad esperienze piacevoli e spiacevoli che a loro sono connesse. Anche i colori, però, possono avere significati opposti, a seconda della situazione, del luogo, di chi lo impiega. Il giallo attira l’attenzione per la sua grande vivacità e luminosità, che ricorda il sole quando è vicino all’orizzonte, all’altezza dei nostri occhi e di quelli di molti animali. E’ però anche il colore di ciò che è acerbo o aspro, come i limoni o in esaurimento, come le foglie degli alberi in autunno. Il rosso stimola perché fa pensare a frutti maturi e al calore, ma anche al sangue, alle braci e di nuovo al sole quando sta per sparire sotto l’orizzonte e, in un certo senso, avverte che sta per arrivare il buio della notte. l blu rasserena perché è il colore del cielo libero dalle nubi e dell’acqua di fiumi, laghi e mari rinfrescanti, che però possono diventare freddi fino a farsi mortali. Il verde calma perché è quello delle piante rassicuranti, generose, portatrici di fiori e di frutti, ma è anche il colore delle muffe che guastano, delle insidie nascoste dietro il fogliame. Il bianco è il colore della neve e per questo del silenzio, del riposo invernale, della pace ma anche della morte portata dal freddo e dal buio. Il nero appartiene all’oscurità, all’incognito, alla paura, ma i colori che rappresentano la vita o le luci anche piccolissime risaltano splendidamente su un fondo nero. Ma se ciascun colore esprime qualcosa e al tempo stesso il suo opposto, come si capisce il suo segnale? E’ il tono e ciò che ha intorno a dargli un valore diverso, come tutto nella vita.
Così la combinazione di due colori vicini e alternati può significare qualcosa di molto diverso dal singolo. Ad esempio le strisce gialle e nere che hanno vespe e api avvertono del pungiglione, così come il rosso combinato col nero o col marrone scuro può significare che una farfalla è disgustosa o velenosa da mangiare.
Ciascuno dei colori tipo può prendere toni diversi con l’aggiunta in piccola quantità di altri colori e in questo modo esprime qualcosa di differente. Dando a questo nuovo tono il nome di qualcosa di molto noto, possiamo avere maggiori possibilità di essere compresi quando lo nominiamo
verde bandiera = colore tipo, composto da parti uguali di giallo e di blu, riconoscibile nella bandiera italiana come in quella di altri stati
verde olivo (albero) = blu, poco giallo, un po’ di rosso e del bianco
verde oliva (frutto) = verde tipo con un po’ di rosso
verde pistacchio = verde tipo con del bianco
rosso cremisi o vermiglio = colore tipo molto luminoso e chiaro, un tempo ottenuto dal minuscolo insetto cocciniglia, usato come colorante anche di un celebre liquore
rosso porpora o sangue = più scuro del cremisi
rosso bordeaux = scuro e tendente al violaceo
rosso corallo = con sfumatura rosa
giallo limone = molto chiaro, come la buccia dell’omonimo frutto
giallo girasole o Napoli = più intenso, tendente all’ocra
giallo ocra = caldo e calmo, tendente al marrone
blu cobalto o lapislazzuli = colore tipo, con tendenza al violetto
blu ceruleo = chiaro come il cielo di giorno
blu notte = scuro
blu turchese = ceruleo tendente al verde
arancio = giallo più rosso cremisi
violetto = blu cobalto più rosso porpora
Anche noi siamo molto sensibili ai colori, che esprimono il nostro umore e il carattere e ci possono aiutare a sentirci meglio se usiamo quelli più adatti, che agiscono attraverso la vista come medicine: rosso energia, giallo entusiasmo, arancio forza e accoglienza, viola regalità, verde serenità, bianco rinascita, nero mistero.
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E’ noto a tutti che non sempre è giusto ciò che lo sembra e un esempio è rappresentato dai provvedimenti per ridurre l’inquinamento dell’aria. Sostituire i vecchi automezzi con altri nuovi può rivelarsi in certi casi una soluzione inefficace e troppo costosa per dei privati cittadini. Infatti per costruirne di nuovi e smaltire quelli vecchi si consumano molte risorse ed energia, con un inquinamento importante. Inoltre i nuovi automezzi non utilizzano ancora energia totalmente innocua e dunque, se usati spesso, possono inquinare quanto un vecchio automezzo che circola con minore frequenza. Oppure il nuovo motore elettrico usa un’energia prodotta in modo dannoso per l’ambiente e per la salute e l’incolumità dei lavoratori, al fine di costruire batterie che poi vengono smaltite in modo insalubre per chi vive e lavora in zona, magari in Paesi lontani. Tutto dipende da molti elementi che è necessario valutare, avendo un buon numero di informazioni. A volte si commettono errori perché ci si accontenta di ciò che sembra buono a una prima valutazione, trascurando di informarsi in modo più completo per capire la complessità delle questioni.
Ad esempio, una pessima ipotesi di sanificazione per combattere il Coronavirus era stata la disinfezione delle strade, ma peggio ancora delle spiagge con il cloro o altre sostanze. A parte la mancata dimostrazione che il virus resista più di qualche ora sulle superfici, chi ha avuto l’idea ignora che i raggi ultravioletti del sole bastano a disinfettarle, mentre il cloro uccide molte forme di vita e inquina molto più di quanto possa eliminare un virus.
Anche il comune soffiatore per foglie è usato spesso a sproposito dove una scopa o un rastrello sarebbero molto più efficaci ed economici. Infatti, il soffiatore solleva molta polvere e dunque tante sostanze nocive, che invece di rimanere sotto le suole ci arrivano nei polmoni, insieme al gas di scarico del motore. Inoltre fa un esasperante rumore. Anche l’inquinamento acustico danneggia la salute di persone e animali.
La buona manutenzione e un uso accorto di vecchie macchine e attrezzi, con la conseguente riduzione dello spreco, resta ancora la prima soluzione da favorire per ridurre l’inquinamento.
In passato si credeva che saper leggere e scrivere fosse un lusso di poca utilità, ma quando finalmente in tanti hanno imparato a farlo, si sono accorti di quanto fosse di fondamentale importanza per emanciparsi dalla miseria e dall’essere soggetti ai prepotenti. Imparare a conoscere gli alberi, anche solo nelle loro funzioni essenziali, potrebbe portare grandi benefici ambientali e sociali, perché per milioni di anni si sono evoluti insieme alle altre forme di vita e interagiscono con ciò che sta sotto e sopra terra, oltre che nell’aria, esercitando su di loro grande influenza. Trattengono le montagne, rallentano il vento, regolano la temperatura, influenzano le piogge, alimentano le falde acquifere, purificano aria e acqua, nutrono miriadi di creature, frenano il deserto. Eppure sono ancora troppo pochi coloro che ne sono consapevoli e per questo, invece di trattarli con ogni riguardo, vengono danneggiati e distrutti come se fossero solo futuro legname.
Imparare a riconoscere le qualità e a rispettare le differenze è ciò che porta a una gestione soddisfacente delle risorse di ogni genere. Così come un artista soffre e lavora male se lo si obbliga a un’attività ripetitiva e monotona che ne avvilisce la natura, un albero adatto ad un luogo può essere del tutto inappropriato in un altro e creare problemi invece di risolverli. Alla maggior parte delle persone sembra ancora irrilevante conoscere queste cose, ritenendole argomenti per soli specialisti. Invece, dato che tutti direttamente o indirettamente ogni giorni influiamo sull’ambiente con le nostre scelte, avere almeno un minimo di competenza permetterebbe di evitare gli errori più comuni. Per fare in modo che chi prende le decisioni ad alto livello, che influiscono sulla vita di tutti, faccia le scelte giuste, occorre che si crei una cultura degli alberi, diffusa nella popolazione. L’incuria dell’ambiente, ancora molto frequente, è segno di inconsapevolezza di sé e dei legami che uniscono tutti i viventi con ogni aspetto dell’esistenza. In troppi trattano ciò che appartiene a tutti, come se fosse di nessuno, scaricandovi rabbia e frustrazioni. Ma la conoscenza è il primo passo per amare.
Un approfondimento su questo argomento si trova qui
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