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Il profumo

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il profumo

Il notissimo romanzo del 1985 dello scrittore tedesco Patrick Suskind è raffinato, profondo e terribile, nel raccontare la storia di un uomo dalla straordinaria sensibilità olfattiva. Seguendo la sua vicenda dagli abissi puzzolenti della disgraziata nascita a quelli dal profumo sublime nella morte ancora peggiore, si impara qualcosa sugli aromi e molto sull’animo umano. E’ noto che gli odori toccano una parte molto profonda ed istintiva degli esseri viventi. Nel libro l’invenzione artistica porta alle estreme conseguenze l’effetto che si ottiene quando si risvegliano le pulsioni innate, utili o dannose, a seconda delle circostanze. Quando sono loro a dominare, non c’è evidenza oggettiva che tenga. Si può essere soggiogati dall’odore, dall’aspetto, dal suono, che portano lontani dalla realtà senza potervisi opporre. Esserne consapevoli può aiutarci ad assecondare questa tendenza come una risorsa o contrastarla come una perdizione.

Il protagonista del romanzo, del tutto incapace di amare gli esseri viventi, ma solo i loro odori, quando ottiene con la frode l’adorazione altrui, non solo non ne gioisce ma ne è addirittura disgustato, proprio perché essere oggetto d’amore senza sapervi corrispondere è addirittura peggio che essere ignorato.

Un libro molto bello nonostante il gelo dell’assoluta mancanza di empatia. Ambientato nella Francia del ‘settecento, quando i profumi furoreggiavano per far dimenticare, almeno in parte, le puzze che opprimevano tutti quanti.