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Alberi dei sogni

by in Piante, giardini, parchi

Acacia xanthophloea – foto da Wikipedia

La grande Acacia xanthophloea, conosciuta come albero della febbre, contrariamente alle altre acacie che crescono in zone asciutte come la savana, vive dove c’è acqua e dunque zanzare portatrici di malaria e di febbre, curabile col chinino e altre sostanze per debellare le malattie infettive possedute da questo albero. Potrebbe essere giustamente chiamato Albero dei Sogni, perché la sua corteccia contiene sostanze che li potenziano e ne favoriscono il ricordo. Polverizzata e ingerita, decotta, fumata o vaporizzata prima di dormire ha questo effetto e l’etnia Xhosa del Sudafrica, a cui appartenevano Nelson Mandela e Miriam Makeba, considera l’albero come sacro e capace di mettere in contatto con gli antenati e le divinità della religione animista.

Silene capensis è una pianticella sudafricana dai piccoli fiori bianchi deliziosamente profumati, facile da coltivare e sacra alla tribù Xhosa perché le sue radici contengono sostanze che favoriscono e vivificano i sogni come fa l’Acacia xantophloea. Da svegli non si avvertono effetti.

 

baccello di Entada rheedii

 

Entada rheedii è una pianta rampicante africana che ha per frutti degli enormi baccelli, lunghi anche due metri, con grossi semi tondeggianti e piatti, formati dall’impollinazione di infiorescenze molto profumate. Cresce lungo i fiumi installandosi su alberi adeguati alle dimensioni dei suoi frutti che cadono in acqua e vengono trasportati anche per migliaia di chilometri senza perdere la loro vitalità dei semi. Vengono polverizzati e fumati in lunghe pipe prima di dormire, per fare sogni vividi e anche lucidi, vale a dire che ci si accorge di star sognando e si può guidare il sogno. I semi interi compongono collane portafortuna. L’entada cresce anche in Asia e in Australia, dove se ne fanno diversi usi medicinali e vengono mangiati.

La radice della pianta erbacea di Xysmalobium undulatum conosciuta come uzara è ansiolitico e sedativo molto potente, usato negli ospedali africani per le cure e dagli Xhosa per i sogni.