Alberi simili e diversi: liriodendro, liquidambar, aceri
Anche fra gli alberi ce ne sono di inconfondibili, per la forma e a volte il colore ben differenti da qualsiasi altro, mentre ce ne sono di simili tra loro nell’aspetto, pur avendo un carattere distinto. Un esempio del primo caso è l’americano e imponente liriodendro, dai fiori che paiono tulipani e si trasformano in autunno in frutti legnosi, ma paragonabili nella forma a fiori dai tanti petali sottili.
Le foglie poi hanno un aspetto altrettanto originale, come la sagoma di una testa di gatto, che in autunno diventano gialle e arancioni. Solo quando è spoglio, questo albero somiglia ad altri, con la corteccia scanalata come i tigli e un portamento poco dissimile.
Alberi che molte persone confondono tra loro a causa delle foglie, sono gli aceri e le liquidambar. E’ vero che entrambi hanno foglie palmate con 5 “dita”, ma quelle dell’acero sono più larghe e di lunghezze molto diseguali, mentre la liquidambar le ha lunghe e sottili. Molto simili a quelle delle liquidambar sono le foglie dell’acero giapponese, che però hanno una consistenza più rilassata e i margini più seghettati, oltre ad avere due punte in più.
Occorre dire che di aceri ce ne sono molte varietà: il grande acero di monte e il piccolo acero campestre, l’acero argentato e quello negundo, il piccolo acero giapponese e tanti altri, con foglie molto diverse fra loro e colorazioni anche di grande effetto.
I fiori dei due generi d’albero sono generalmente insignificanti, ma i frutti non potrebbero essere più diversi. Infatti gli aceri dotano i loro semi di ali appaiate e sottili, tanto da sembrare insetti che presto volano via. Le liquidambar invece mantengono a lungo sui rami ispidi, delle sfere piene di punte.
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