Giardino Sottovico (FI)
Da maggio 2010 a Vico d’Elsa c’è un Orto Botanico che non ci si aspetterebbe di trovare in Toscana. E’ il Giardino Sottovico, dedicato alle piante succulente rare come si possono vedere a Ischia, Napoli o nel principato di Monaco. Nel loro piccolo regno toscano, a primavera dai fusti alti anche cinque metri sgorgano fiori che spiazzano per quantità, bellezza e colori. Gli insetti e i pipistrelli nostrani rispondono al loro richiamo silenzioso e trasportano il polline da un calice all’altro, perché possano farsi frutti. I cactus fragola e i cactus mirtillo ne danno tanti da poterci fare le marmellate.
Quelle che la maggior parte delle persone chiama piante grasse, erano il tesoro di due collezionisti locali, promotori del progetto per far conoscere al grande pubblico la vegetazione delle zone semi-desertiche dell’America e dell’Africa. Volevano che fosse un luogo attraente per un turismo di qualità, dedicato alla cultura e all’educazione verso la natura. Così hanno chiesto al comune l’usufrutto di un terreno abbandonato di sei ettari ridotto a discarica abusiva, per trasformarlo in un giardino che all’esterno ospita alberi e fiori italiani, ma ha come nucleo una serra di 200 metri quadrati, alta circa 6, dove dimorano le grandi piante succulente in piena terra, mentre una di 90 metri, più bassa, ospita quelle rare in vaso.
Alcune di loro hanno cinquant’anni di età e potranno vivere ancora molto a lungo, soprattutto perché curate personalmente dai trenta volontari dell’associazione, di cui tre a tempo pieno. I soci del Giardino Sottovico sono ben quattrocento, orgogliosi di contribuire ad un’opera che adesso si auto-sostiene finanziariamente grazie alla vendita di piantine, ben difficili da trovare altrove. Alessandro e Andrea, i due principali donatori appassionati di piante fin dall’infanzia, con gli anni hanno accresciuto la loro collezione facendo acquisti in Inghilterra, che con Germania e Cecoslovacchia offrivano le scelte migliori. Andrea purtroppo è mancato ed è Alessandro che ogni giorno cura le piante e le annaffia, sia pure con moderazione, ogni 10 giorni da aprile a settembre. Dedica il suo tempo a molti piccoli lavori che mantengono in salute, senza l’uso di pesticidi, le piante dalle forme e dai colori tanto belli e diversi da richiedere giorni per essere viste e apprezzate tutte.
Forme geometriche e arzigogolate, a tinta unita, sfumata, punteggiata o striata, con spine che in certi casi le coprono per intero e in altri sono disposte solo lungo i margini. Le piante di taglia piccola fioriscono anche già a soli due anni di età, mentre quelle grandi hanno bisogno di più tempo, ma quando è il momento giusto tutte fanno zampillare corolle magnifiche e spesso grandissime rispetto ai fusti. Quelle che abitualmente vivono in montagna, dove il sole di giorno e il freddo di notte sono più feroci, si rivestono di una folta pelliccia nei punti dove spuntano i fiori, perché siano protetti. Quelle che nei loro Paesi d’origine si offrono ai colibrì emettono tubicini colorati, adatti ai loro lunghi becchi sottili. Quelle che vivono dove ci sono solo mosche, danno ai propri calici un fetore che attira unicamente loro. Ma tutte ci mettono la bellezza che seduce anche uomini e donne, disposti ad impollinarle con le proprie mani se mancano i pronubi a cui è rivolta, perché non rimangano deluse.
il sito dell’orto botanico è www.giardinosottovico.org/