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Il più grosso albero del mondo

by in Piante, giardini, parchi
tule di oaxaca

foto da ecoalfabeta.blogosfere.it

 

 

In una delle città messicane dall’atmosfera quasi siciliana e il nome antico di Oaxaca, vive l’albero dalla circonferenza più ampia che si conosca: il tule. Circa 50 metri per girargli intorno e quasi altrettanti per arrivare alla sommità della cattedrale naturale accanto a cui una graziosa chiesetta in muratura, ben più giovane, sembra un giocattolo.

A Oaxaca si fabbricano oggetti di latta colorata o argentata, con decorazioni a sbalzo: teneri pezzi di immaginazione di gente che da almeno 2000 anni ha visto espandersi il corpo e la criniera del sempreverde cipresso di Montezuma. Una creatura capace di essere un intero bosco di incantesimi per i bambini cresciuti in quel luogo arido e caldo che un tempo doveva essere stato una palude, come rivela il nome zapoteco dell’albero.

Il potentissimo signore, da tanto tempo l’acqua se la va a cercare nelle profondità più lontane, dove si è ritirata a forza di essere malamente sfruttata dagli uomini. Qualche anno fa, però, le sue lunghe radici non ce l’hanno fatta più a trovare le vene umide della terra: l’acqua sembrava essersi ritirata per sempre. I filamenti sensibili, che nei secoli avevano percorso per centinaia di metri lo spazio sotterraneo, cucendo i granelli di terreno uno all’altro fino a farne un immenso materasso, non ce la facevano più. La loro sensibilità li avvertiva che, molto lontano, avrebbero trovato ciò che cercavano, ma le forze stavano diminuendo a causa delle privazioni ed il viaggio davanti a loro era lungo.

La poca acqua che mandavano alle foglie, perché potessero continuare a prodursi il cibo, era sempre più scarsa. Così, le foglioline sempreverdi avevano cominciato a seccare. Solo allora, gli uomini si sono accorti che era tempo facessero qualcosa. Hanno chiamato degli esperti che, data la fama dell’albero, non si sono fatti aspettare troppo. “E’ solo sete!” avevano detto. Sembrava una sciocchezza, ma dar da bere ad un gigante simile non è impresa da poco. L’acqua, per una volta sono andati loro a cercarla. Il tule si è ripreso ed ha davanti a sé ancora tempo per stupire, mentre i resti dell’antica civiltà umana, prospera nella sua giovinezza, sono ora rovine.