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il popolo degli abissi

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il popolo degli abissi

Il libro di Jack London, del 1903, ripubblicato negli anni scorsi, ci fa conoscere l’estrema miseria in cui vivevano gli abitanti poveri di Londra in quell’epoca. Lo scrittore ha condiviso con loro l’alloggio e la vita quotidiana, per documentare condizioni tanto estreme da essere quasi impossibili da credere. Ad esempio, ai numerosissimi senza tetto era proibito sedersi o sdraiarsi su panchine, gradini, androni durante le ore del buio. I poliziotti che pattugliavano le strade impedivano che la crudele legge fosse trasgredita e i poveretti dovevano camminare tutta la notte, dato che solo una parte di loro riusciva a trovare rifugio presso istituti caritatevoli, che dovevano comunque lasciare ogni mattina.

Per quanto difficili possano essere oggi le condizioni dei poveri in Europa, c’è stato comunque un grande progresso. Nonostante le ingiustizie e gli abusi siano sempre presenti da noi come in ogni parte del mondo, in confronto tra la vita di un secolo fa e quella attuale mostrano un notevole miglioramento della mentalità e una riduzione degli abusi.

Occorre tener presente questo aspetto, per sentire maggiore fiducia nel genere umano. La fiducia in se stessi e negli altri è infatti la condizione fondamentale per qualsiasi evoluzione positiva. Tale fiducia va basata su una visione d’insieme che la confermi, anziché su dettagli momentanei o parziali che la falsano. Anche le reazioni istintive spesso sono condizionate da esperienze estranee alle persone e alle situazioni verso cui insorgono. La natura in tutte le sue forme ci dimostra che ad ogni spazio oscuro corrisponde altrettanta luce e l’essere umano, capace delle peggiori atrocità, sa anche realizzare cose sublimi.

E’ necessario fare lo sforzo di conoscere, per poter valutare e agire di conseguenza e questo libro dà un ottimo metro di giudizio.