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Intelligenza vegetale

by in Piante, giardini, parchi
abete  pendulo

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ECCO COME HANNO PRESO IMPULSO LE PRIME RICERCHE

 

Il giornalista americano Peter Tompkins, uomo colto che faceva ricerche a proposito di storia e natura, da bambino era vissuto in Italia e vi era tornato durante l’ultima guerra mondiale, su incarico della CIA, per preparare la liberazione. Conosceva dunque il funzionamento della macchina della verità, usata per riconoscere attraverso le variazioni di pressione, del battito cardiaco, della respirazione di persone sospette, il loro stato emotivo nel rispondere a certe domande. Applicando gli elettrodi alle mani, le variazioni fisiologiche si trasmettono ad un diagramma che segnala con buona approssimazione se una persona mente o no.

Lo scienziato Cleve Baxter aveva provato a faro lo stesso alle foglie di piante d’appartamento, per vedere se sarebbe successo qualcosa. Gli era stato possibile, allora, notare che mostravano chiare reazioni a ciò che succedeva e a quello che lui faceva. E’ così che sono iniziati gli esperimenti che poi Tompkins con l’amico Christopher Bird, che si occupava di fenomeni scientifici anti-convenzionali hanno riportato in un libro. Era la scoperta che le piante percepiscono perfettamente ciò che succede intorno a loro e vi rispondono con efficacia, grazie ai colori e agli odori. Infatti, sono creature capaci di assorbire i gas attraverso le foglie, di scomporli e trasformarli in cibo con l’energia della luce, nella fotosintesi clorofilliana. Sanno egualmente produrre sostanze chimiche ed emetterle in forma gassosa per la stessa via. Il linguaggio degli odori è quello che viene usato con grande profitto anche dagli animali, che hanno un olfatto molto più efficiente del nostro, ma meno sensibile di quello delle piante, in grado di vedere e sentire con organi molto più raffinati. Dato che ogni emozione produce delle sostanze chimiche odorose, le piante si accorgono e sanno distinguere addirittura le nostre intenzioni. Sono loro stesse più efficaci delle macchine della verità.

Pubblicato anche in Italia nel 1973 col titolo LA VITA SEGRETA DELLE PIANTE, sono stati accusati di millanteria, nonostante già agli inizi del ‘900 uno scienziato indiano avesse cominciato a studiare il loro sistema nervoso ed altri studiosi lo abbiano fatto in seguito.

L’esistenza della loro sensibilità, comunque, è stata provata con i più vari e moderni metodi scientifici tanto che a Firenze e poi a Bonn sono stati fondati i primi centri di neuro-biologia vegetale. Il loro sistema nervoso ed il cervello sono diversi dai nostri. Infatti si trovano nelle parti terminali delle radici, mentre ramoscelli e foglie hanno moltissime funzioni e sensibilità.

Ancora oggi molti naturalisti, per non parlare della gente comune, ignorano queste importantissime qualità dei vegetali e continuano a considerarli degli oggetti di cui si può fare qualsiasi cosa. Ignorano il carattere e l’utilità assoluta dei vegetali, tutto quello che hanno sempre fatto e continuano a fare per il nostro benessere. Eppure conoscere la natura fa impallidire qualsiasi altro argomento e ci fa capire anche moltissime cose di noi stessi. E conoscere è il primo passo per amare.