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MARIANNA UCRIA

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marianna ucria

Il film del 1997 di Roberto Faenza, è tratto dal romanzo di Dacia Maraini e racconta la storia di una sordomuta in una nobile e ricca famiglia palermitana del settecento. Viene costretta a sposarsi, appena tredicenne, con il vecchio zio e da lui ha vari figli. Il loro precettore francese le insegna il linguaggio dei segni ed apre all’intelligente donna il mondo illuminista. Viene licenziato per questo dal marito, ma resta in contatto con Marianna, interpretata da Emmanuelle Laborit, che comincia a credere di non essere nata con la sua limitazione, nonostante in famiglia si affermi il contrario. Un po’ alla volta si accorge che la causa della sua chiusura verso il mondo è stata provocata dalla violenza subita da parte dello zio/marito quando era piccolissima. Una volta ripresa dal trauma, non aveva dato segno di ricordare l’accaduto, ma non era più riuscita a parlare e, addirittura, a sentire alcun suono.

Rimasta vedova, si concede con gioia all’amore fisico, che fino ad allora le è rimasto completamente sconosciuto e conquista l’indipendenza dall’oppressione familiare e sociale, lasciando la Sicilia.

In questo film è evidenziato quanto corpo e mente siano in stretta relazione e quanto una realtà troppo difficile da sopportare, venga solo apparentemente dimenticata. Rimuovere un’esperienza dolorosa non è possibile. Si annida dove trova un punto debole che la lasci entrare e lì si manifesta con malattie fisiche o mentali. Con Emmanuelle Laborit, Bernard Giraudot, Roberto Herlizka, Laura Morante, Philippe Noiret.