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Museo del Po a Monticelli d’Ongina (PC)

by in Musei della natura e dell'uomo
pesciolino gambusia, foto dal sito bishopmuseum.org

pesciolino gambusia, foto dal sito bishopmuseum.org

 

Nei sotterranei della rocca di Monticelli, al riparo dal freddo invernale come dal calore estivo, un frammento della vita che si svolgeva in passato sul vicino fiume, viene ricordata dagli oggetti utilizzati quando era molto frequentato per le attività da cui derivava la sopravvivenza degli abitanti. Nel museo del Po c”è una barca da pesca centenaria, restaurata coi suoi remi e con alcune delle attrezzature che sempre trasportava nelle uscite. C’è una ricostruzione del lavoro dei renaioli, i raccoglitori di ghiaia dal letto del fiume effettuato in barca, e si vede come lavorava chi recuperava i tronchi d’albero dall’acqua e li segava per ottenere le assi. C’è anche una stanza con vasche dove nuotano i pesci di fiume: di loro si possono sapere molte cose leggendo l’opuscolo del museo. Si conosce la piccolissima gambusia, molto utile nella lotta contro le zanzare, dato che si nutre delle loro larve. Era stata importata dall’originaria America nel 1922 per combattere la malaria. Ci sono dettagli sull’enorme siluro, originario dell’Europa centrale e incautamente importato nei nostri fiumi per la pesca competitiva. Infatti il gigante, che raggiunge anche i 300 chili di peso, fa strage dei pesci autoctoni, impoverendo enormemente la varietà.

 

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Nel Museo del Po c’è anche una piccola sezione archeologica, con resti di terrecotte ma anche ossa di mammuth, corna di bisonte, di cervi e di alci vissuti nella pianura padana migliaia di anni fa, seppelliti o trasportati dall’acqua.

Ci sono gli attrezzi agricoli usati un tempo nelle campagne, dove ancora oggi si coltiva un aglio di qualità tale da essere rinomato in tutta Europa e celebrato con un gazebo a forma di testa d’aglio, sistemata in un’aiola lungo la strada principale di Monticelli.

Ci sono gli utensili dei lavori artigianali, di cui si possono imparare i procedimenti attraverso i quaderni scritti e illustrati a cura del Gruppo Culturale Mostre, a cui si deve il mantenimento e l’apertura dei locali.

Ci sono gli oggetti casalinghi, come la semplicissima stufa per fare la lisciva da bucato e una ghiacciaia per i cibi che dovevano la loro durata al ghiaccio prodotto in inverno e conservato in locali adeguati a mantenerlo integro fino alla vendita in blocchi a case, ospedali, ristoranti e ogni luogo dove ce ne fosse bisogno.

 

la rocca, foto dal sito del museo

la rocca di Monticelli, foto dal sito del museo

 

C’è persino un proiettore per film di inizio novecento, che era stato il primo pezzo della collezione, la molla di avvio della passione di Mons. Renato Mezzadri per il recupero degli oggetti del passato di Monticelli, prima che finissero ingloriosamente nella spazzatura. E al primo piano del castello c’è anche una bellissima cappella tutta decorata con affreschi di santi da Bonifacio Bembo alla fine del quattrocento, che potrà essere la conclusione della visita al castello in attesa di restauro.

 

www.museodelpo.it

A pochi chilometri, ma in provincia di Cremona si trova il Museo del lino

Nella provincia si possono vedere begli alberi monumentali.