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Alberi monumentali delle Marche, provincia di Ascoli Piceno

by in Alberi Monumentali, Marche
platano di ascoli

platano di Ascoli

 

Ad Est di Camerino c’è una piccolissima località chiamata San Luca. Dalla strada principale si scende nella sua direzione, si oltrepassa la chiesetta e si sale per la strada sterrata principale. Dopo circa un chilometro c’è un bivio. Subito dopo ce n’è un altro dove si svolta a sinistra e, prima di raggiungere alcune case diroccate sul lato destro, si sale per pochi metri lungo un sentiero a sinistra che porta ad una notevole QUERCIA ROVERELLA di 400 anni, circonferenza del tronco circa 5,50 metri ed altezza 20. E’ la seconda per importanza nella regione. Nelle Marche, in Umbria ed in Abruzzo ci sono moltissime querce di oltre cent’anni. Un tempo erano diffuse ovunque. Il loro legno è fra i più robusti ed è stato usato per costruire navi, case, traversine ferroviarie e mobili. I loro frutti, le ghiande, sono cibo per uccelli, scoiattoli, cinghiali, ma un tempo anche per gli uomini. Sono tra gli alberi che mantengono le foglie più a lungo sui rami, anche dopo che si sono seccate, a fine Novembre.

Andando da Ascoli Piceno verso Roma, sulla via Salaria che ormai è una superstrada, dopo pochissimi chilometri si trova il più spettacolare PLATANO che si possa immaginare ed anche il più famoso della regione. E’ quello detto del Piccioni, un bandito che pare si nascondesse nel tronco cavo del gigantesco albero, della presunta età di 1000 anni, ma probabilmente di 500. La circonferenza del tronco è di circa 9 metri, l’altezza di 23. Occorre essere pronti ad accostare nello spazio lungo la strada riservato alla sosta per vederlo. I platani si riconoscono facilmente per la loro corteccia chiara che si sfalda in scaglie di varie tonalità beige, verde e giallo. Hanno grandi foglie palmate che, nella varietà orientale, come questa, sono più incise rispetto a quelle più diffuse e moderne di tipo ibrido.