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alberi monumentali della Campania, provincia di Avellino

by in Alberi Monumentali, Campania
tiglio di Summonte

tiglio di Summonte

 

La zona di Avellino è quella in cui da secoli si coltivano i noccioli, tanto che il nome scientifico della pianta è Corylus Avellana, che significa Elmi di Avellino. Simili ad elmi sono infatti i cappucci che trattengono le nocciole sulla pianta. Salendo verso la città, ad un’altitudine di  348m. si vedono i noccioleti sempre più numerosi. I noccioli sono arbusti che ricrescono continuamente dalle radici in più tronchi che si curvano verso l’esterno, come getti d’acqua. Fra loro crescono anche i noci, altra coltura tipica della regione. Un NOCCIOLETO degno di essere chiamato monumentale si trova sulla sinistra, proprio all’ingresso di Avellino, venendo da Avella, dove c’è il cartello che indica il confine con Marcogliano. Poco più avanti, sulla destra ce n’è un altro e altri se ne trovano ai margini della città. Tutta la provincia ne è ricca.

Nel centro storico di Avellino, nel giardino della villa comunale, quattro PLATANI altissimi (almeno 30 metri) e con tronchi dalla circonferenza di 4 metri sono sistemati in circolo come colonne al centro del piccolo spazio verde. Anche lungo il perimetro ce ne sono di notevoli, mentre quasi in angolo c’è un IPPOCASTANO e al centro dei LECCI.

Nel centro di Marcogliano c’è il più bel viale di PLATANI più che centenari che possa capitare di vedere in Italia. Sono integri e formano una lunga galleria luminosa, coi loro tronchi quasi bianchi, chiazzati in vari toni vi verde e di giallo. Una vera rarità che merita di essere ammirata.

Nel centro di Summonte c’è un TIGLIO perfettamente conservato, enorme, di 250 anni, circonferenza del tronco di circa 6 metri ed un’altezza di 34 metri.

Nella frazione di Serino, S.Sossio, accanto a rovine di architetture antiche c’è un bel TIGLIO della probabile età di 200 anni, col tronco della circonferenza di oltre 5 metri ed un’altezza di 27. E’ stato potato in modo scorretto, pur se non disastroso. Tagliare i rami in un punto arbitrario, anziché ad una biforcazione, provoca una ricrescita troppo numerosa e disordinata di rami deboli che poi rendono difficile la gestione. Inoltre al di fuori dei punti in cui i rami hanno la loro concentrazione di difese, i tagli li possono far ammalare. Nella sezione del mio sito dedicato al trattamento degli alberi ci sono le istruzioni di base per le potature.