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Alberi monumentali della Sicilia, provincia di Catania

by in Alberi Monumentali, Sicilia
leccio di milo

leccio di Milo

 

A Sant’Alfio si trovano le indicazioni per recarsi, sopra il paese, al celebre CASTAGNO dei 100 cavalli, che dicono vecchio di 3000 anni. A causa delle numerose vicissitudini, tra cui 3 incendi nel ventesimo secolo, l’albero che aveva una circonferenza di 50 metri circa, è ridotto a tre grandi ceppaie di vari metri di circonferenza ciascuna. Il tutto è circondato da una palizzata, così che quelli che sono ormai tre diversi gruppi di annosi alberi si vedono da qualche metro di distanza. Ben più suggestivo è il millenario CASTAGNO di Sant’Agata, lungo la strada che dalla piazza asfaltata dove si sosta per andare all’albero precedente, continua in leggera salita. Dopo meno di un chilometro, sulla destra oltre un muro si vede un gigantesco CASTAGNO dalla circonferenza di 20 metri ed i tronchi disposti in modo tale da dargli la forma di una caravella. Per questo lo chiamano Nave. Si trova nel territorio del comune di Mascali, confinante con Sant’Alfio.

Prima di arrivare a Milo, a Fornazzo, nel mezzo della piazza c’è un bel BAGOLARO centenario col tronco dalla circonferenza di circa 3 m. Questo è un albero soprannominato “spaccasassi” per le sue radici che sanno trovarsi un varco verso l’acqua anche attraverso le pietre. Frugale e resistente, ha foglie seghettate a forma di piuma e frutti simili a magre ciliegie gialle e poi nere, commestibili anche per gli umani e dai cui noccioli si può ricavare olio.

A Milo si trovano i cartelli bianchi che indicano come raggiungere il LECCIO della possibile età di 500 anni, chiamato “ilice di Carlino”. Arrivati al frantoio delle pietre laviche, che si riconosce dalle vistose strutture, si sale ancora un poco lungo la strada fino a che si vede, sulla sinistra, una strada lastricata con pietre dell’Etna. Lasciando il proprio automezzo, si sale quella strada e, dopo 50 metri, si prende la deviazione verso sinistra. Si percorre per circa 15 minuti la strada ben presto sterrata fino a raggiungere una costruzione diroccata. Sulla destra si vede una recinzione del demanio forestale che si scavalca con la caratteristica scaletta. Si sale per la strada per cinque minuti fino ad un piano dove devia. Prendere a sinistra fino a raggiungere un passaggio nella recinzione, dove un cartello indica l’albero. Da lì si percorre il sentiero appena percettibile fra gli alberi, scendendo 5 minuti fino a raggiungere alcune costruzioni in rovina ed il bellissimo albero, in un’atmosfera fiabesca. Il leccio è una quercia sempreverde il cui nome scientifico è “quercus ilex” in cui si riconosce la parola siciliana ilice. Le sue ghiande sono ottimo cibo per molti animali.