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alberi monumentali della Liguria, provincia di Imperia

by in Alberi Monumentali, Liguria
glicine Bicknell

glicine Bicknell

A Sanremo i giardini di Villa Ormond, dove si trova il Museo del Fiore, hanno vari alberi importanti, tra cui i FICUS MACROPHYLLA nella parte più alta e due EUCALIPTI di cui unovicino all’ingresso principale e un altro è dietro il museo del fiore. Sempre a Sanremo sono di grande effetto alcuni FICUS MACROPHYLLA o Ficus magnolioides che si trovano in un piccolo giardino presso la rotonda della ss1 che attraversa la città, in corso Matuzia. Il più antico OLIVO della Liguria si trova alla periferia di Sanremo, in via degli Olivi al terzo tornante. L’età stimata è di 800 anni e il tempo ne ha consumato una parte, facendo sembrare che ci siano due alberi distinti, rispettivamente di 4 e 6 metri di circonferenza.

Ad Ospedaletti, lungo la strada statale c’è il giardino dell’Auditorium, bordato da enormi EUCALIPTI di cui qualcuno con una circonferenza di 5 metri ed un’altezza di circa 25. Sono alberi che crescono rapidamente, diventano molto alti e sono longevi. Hanno proprietà balsamiche importanti per curare le vie respiratorie. Sono efficaci frangivento con le loro lunghe foglie che, quando sono giovani, hanno una forma tondeggiante.

La riviera di Ponente ha un clima tanto mite da essere paragonabile a quello di Napoli. Non stupisce dunque trovare anche a Bordighera, dei FICUS MACROPHILLA, originari dell’Australia, con un enormi tronchi multipli nel centro storico, dietro il municipio in piazza Otto Luoghi. La facciata del museo Bicknell è rivestita dal più bel glicine centenario che si possa immaginare, col tronco cavo di quasi due metri di circonferenza. Anche qui c’è un grande ficus. Sempre a Bordighera c’è “l’OLIVO di San Giuseppe” dal nome della congregazione che aveva in cura questi terreni; due fusti ormai separati, uno di circa quattro metri di circonferenza l’altro superiore ai cinque. La varietà è la pregiata Taggiasca, l’età stimata circa 500 anni. Lasciata l’auto nel comodo parcheggio di piazza De Amicis si sale verso Bordighera alta fino all’inizio del bellissimo “sentiero del Beodo” che si percorre con magnifica vista sul mare per circa 15-20 minuti, fino a incontrare l’imponente olivo.

Appena arrivati a Ventimiglia, nella zona archeologica, in via M.E.Basso n. 4 davanti al poliambulatorio ci sono bellissime, vetuste ACACIE VISCO che formano un grande ombrello di minute foglioline. Ammirare la fioritura primaverile.

Dopo Ventimiglia, ai giardini Hanburya occorrerà dedicare un bel po’ di tempo. Si potrà essere impressionati dalle grandi dimensioni del cipresso portoghese o da quelle del pino delle Canarie, oppure dai rami contorti e ricoperti come da fogli di carta della bassissima Melaleuca cuticularis. A seconda della stagione si potranno trovare fiori, frutti o foglie di particolare interesse.

Nel comune di Castellaro, davanti al santuario della Madonna di Lampedusa, c’è un LECCIO di 400 anni, con la circonferenza del tronco di circa 4 metri. E’ una quercia sempreverde, tipica delle zone mediterranee, che può vivere fino ai 900 m. di altitudine.

Per vedere una vegetazione più vicina a quella originaria della Liguria, si può risalire da Taggia a Triora, in un piacevolissimo percorso che segue per 25 chilometri il trasparente, largo torrente Argentina, fra lecci, olivi, erica arborea bianca e, più su, castagni. Molto belli i due antichi ponti inarcati di Badalucco, ci cui il primo con una cappellina nel mezzo. Al km 2 della sp. 548, sulla destra c’è una proprietà recintata, dove sono ben visibili due bei CASTAGNI dalla circonferenza di 4 e 5 metri. Arrivati alle prime case di Triora, sulla sinistra c’è una stradina che discende per 150 metri verso una bellissima chiesetta romanica dedicata a S.Bernardino, che ha sul sagrato un notevole IPPOCASTANO di 170 anni, con la circonferenza del tronco di oltre tre metri ed un’altezza di 22. Il centro storico di Triora a circa 800 m.slm è molto interessante, con scalinatelle, archi, volte, passaggi, caruggi. C’è anche un museo della stregoneria, dato che nel seicento ci sono state varie persecuzioni di donne in questo senso, a causa di una carestia.

Da Diano Marina risalire verso Diano Arentino per arrivare a Diano Borello dove, sul sagrato della chiesa c’è un vaporoso BAGOLARO di 190 anni col tronco dalla circonferenza di 4,5 metri ed un’altezza di oltre 15. A causa delle strade strettissime, è una visita SCONSIGLIATA AI CAMPER.