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Alberi monumentali della Lombardia, provincia di Sondrio

by in Alberi Monumentali, Lombardia
acero di Campodolcino

acero di Campodolcino

 

A Chiavenna, in piazza Pratogiano ci sono vari PLATANI giganteschi, alti fino a 36 metri e con circonferenze del tronco che raggiungono i 7 metri, dell’età di circa 200 anni. Più avanti ci sono anche degli IPPOCASTANI con tronchi di 4 metri e probabilmente la stessa età. Questi alberi sono privilegiati anche per fare ombra ai crotti, tipiche costruzioni in pietra di antica origine, a ridosso degli enormi massi di epoca glaciale, che dai loro interstizi lasciano soffiare aria alla temperatura media di 10 gradi per tutto l’anno. Nel parco dell’Immacolata, CEDRI DEL LIBANO e DEODARA hanno raggiunto notevoli dimensioni, con tronchi di circa 6 metri di circonferenza.

 Sopra Morbegno, ad Arzo, nei pressi di una bella chiesa c’è un crotto, ombreggiato da un IPPOCASTANO centenario con la circonferenza del tronco di 3,50 metri, l’altezza di 15 e una gran chioma.

Continuando fino al Albaredo, parcheggiare nello spazio in curva e scendere per 50 metri lungo la via san Marco per vedere, dietro il bel casolare tradizionale, un TASSO maschio e un AGRIFOGLIO femmina col tronco di 2,5 metri di circonferenza e l’altezza di 11, che per un arbusto è un gran traguardo. Le femmine di agrifoglio sono quelle che in autunno portano le bacche rosse, così come quelle di tasso hanno gli arilli rossi.

 Sui circa 700 m. di altitudine di Mello, nel piazzale della chiesa tra alcuni platani drasticamente potati, un ACERO DI MONTE con un tronco dalla circonferenza di circa 4 metri e un’altezza di 20 si è parzialmente salvato per aver tenuto i rami ben alzati.

 A Sondrio, nel giardinetto di via Fiume, c’è una SOPHORA JAPONICA col tronco che si biforca a un metro da terra, dove ha una circonferenza di circa 4 metri e un’altezza di 25. Questo tipo d’albero è resistentissimo, molto grande e bello. Fiorisce a Luglio. Nel giardino di villa Quadrio del 1918, sede della biblioteca comunale, ci sono vari CEDRI DEODARA di cui solo quello in fondo al giardino ha potuto conservare una certa bellezza, con ben più rami di quanti ne siano rimasti agli altri. Circonferenza del tronco di 4,5 metri e altezza 30. Questi cedri hanno gli aghi più lunghi e morbidi rispetto a quelli del Libano.

A Chiesa Valmalenco, a quasi 1000 m. di altitudine, nel giardino appena sotto la strada pedonale di via Roma, si vede in tutta la sua bellezza un NOCE centenario con un tronco dalla circonferenza di circa 3 m. e l’altezza di 25.

Oltrepassato Sondrio, in direzione di Bormio si trova Ponte in Valtellina. Addentrandosi nel centro del paese dalle strade strette e acciottolate, si trova un GELSO BIANCO in via Sant’Ignazio, davanti ad un edificio rurale antico e bello ma in condizioni molto precarie. Il gelso, che ha più di 400 anni ha una circonferenza di 4,50 m ed un’altezza di 10. In passato era molto diffuso perché le sue foglie nutrivano i bachi da seta.

 

crotti di Chiavenna

crotto dello zio Carlo di Chiavenna

 

Alla fine dell’abitato di Grosotto, a destra c’è la via centrale, che si riferisce alla centrale idroelettrica di inizio secolo, prima della quale c’è una SEQUOIA gigante in ottima salute, con la circonferenza del tronco di circa 5 metri e un’altezza di 30. La si vede da lontano, con la sua sagoma altissima e caratteristica.

Continuando verso Bormio, si arriva a Grosio, a circa 650 m, slm.Poco dopo si arriva a Grosio, a circa 650 m. slm. Nel parco Villa Visconti di Modrone, degli antichi alberi rimangono solo due IPPOCASTANI, di cui uno piuttosto bello.

Entrando nell’abitato, salire in direzione di Val Grosina. Arrivati al cimitero di Ravoledo si può lasciare l’auto e continuare a piedi sulla mulattiera che sale dietro il cimitero, verso Bedignolo. Dopo 10 minuti di cammino, si raggiungono alcune case rurali e una fontana. Continuare verso sinistra e dopo pochissimo si troverà un CASTAGNO dalla circonferenza di 12 metri e l’altezza di 10. Ha certamente varie centinaia di anni. E’ cavo e nella parte a valle mostra maggiormente le sofferenze subite, ma è una visita che vale assolutamente la pena di fare, anche perché ci si trova fuori dal grande passaggio di persone e dunque con un poco più di possibilità di apprezzare la sua espressività.

A Sondalo c’è un ex sanatorio degli anni ’30 diventato ospedale, interessante per il parco in cui è immerso, con conifere di vario genere tra cui un CALOCEDRO, nell’angusto spazio tra un padiglione abbandonato e un muro. E’ alto all’incirca 30 metri con un tronco dalla circonferenza di 4. Questo tipo d’albero non appartiene alla famiglia dei cedri, a cui lo si assimila solo per il profumo del legno. E’ una cupressacea con caratteristici frutti che sembrano piccoli fiori di legno con tre petali.

 Arrivati a Livigno, alla rotonda da cui partono le strade verso il centro e la periferia, andare verso quest’ultima, per circa 4 km fino al parcheggio dell’hotel Forcola. Da lì prendere la via Stebline, oltre il torrente, camminando per qualche minuto fra i larici. Appena oltrepassata la baita Stebline, guardare verso la parte alta del prato. Si vede un PINO CEMBRO che, una volta arrivati vicini, si apprezza nella bellezza del tronco con una circonferenza di 5 metri. La sua età è di circa 400 anni.

Dalla centrale via Rin di Livigno, al Bazar Longa prendere la via Pozz e, subito a destra la via Plan dala golp. Salendo la ripida strada per 15 minuti si arriva presso le baite e si vedono vari bei LARICI dal tronchi con una circonferenza di circa 4 metri, che proteggono dalle valanghe di neve.