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Risvegli

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risvegli

Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1973 da Oliver Sacks, neurologo, naturalista, scrittore che ha fatto conoscere in modo affascinante e piacevole al pubblico le sue esperienze di terapeuta e di scienziato. Ci sono state varie nuove edizioni con aggiunte e nel 1990 ne è stato fatto un celebre film (vedi recensione) dal titolo omonimo “Risvegli”.

Se si ha la pazienza di superare dei punti forse un po’ troppo dettagliati del libro, si seguono con gioia più prolungata del film, le vicende del quasi miracoloso trattamento farmacologico a cui erano stati sottoposti negli anni sessanta molti malati del morbo di Parkinson e disturbi post-encefalici, in una clinica di New York. La sostanza L-dopa, somministrata a persone che da 20, 30 o 40 anni sopravvivevano nell’immobilità, nel mutismo, chiuse in una malattia che aveva tolto loro ogni autosufficienza, li aveva riportati alla vita normale in modo improvviso, salvo poi manifestare effetti negativi più o meno gravi. Era commovente la gioia di quelle persone liberate da una terribile prigionia neurologica, che riprendevano la loro vita da dove l’avevano lasciata in gioventù, ritrovandosi in un corpo del cui invecchiamento non erano stati consapevoli.

L’aspetto più toccante, però, è che nonostante fosse il farmaco a riportarli alla normalità o quasi, il superamento di parte dei tic e dei vari disturbi anche gravi che sopravvenivano in diversi gradi, era dovuto allo stato psicologico. Il particolare affetto di un famigliare, la possibilità di svolgere di nuovo il lavoro che li aveva appassionati prima della malattia, lo stare nella natura, l’ascoltare musica di proprio gusto aveva avuto effetti altrettanto significativi e determinanti.

Prende qui più che mai rilievo l’importanza dell’animo umano nell’aiutare il corpo e tutti gli aspetti materiali, dato che sono entrambi la manifestazione di una stessa vita. Sacrificare l’uno o l’altro è un errore fatale.