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Segnali che danno valore

by in Umanità

 

Perché le ditte, i negozi, tutti quelli che vogliono diffondere i loro prodotti, espongono grandi e ben visibili insegne, oltre a fare pubblicità? Perché invece molte biblioteche, centri culturali e scuole sono scarsamente provviste di segni di riconoscimento?

Chi è in un certo ambiente sa dove si trovano, come ci si arriva, cosa offrono, ma quelli che più ne avrebbero bisogno, spesso non ci pensano, non chiedono e comunque non se ne sentono attratti, anche perché mancano tutti quei segnali che rendono invitante un luogo.

In biblioteca spesso vanno molti studenti, anche per ritrovarsi. I prestiti di libri spesso sono numerosi, ma sono in gran parte per le stesse persone, di uno stesso tipo di ambiente. Tanti, troppi non ci entrano mai.

Sono stati fatti innumerevoli studi che provano quanto gli investimenti sostenuti per la cultura facciano abbassare notevolmente le spese per la riparazione dei danni di ogni genere, per la repressione della criminalità e delle scelte sbagliate. Ma nella parola cultura deve avere un grande posto la QUALITA’ DELLA COMUNICAZIONE, intendendo con questo un sincero sforzo per farsi comprendere dagli altri, cercando di mettersi nei loro panni per raggiungerli. In questo hanno grande peso i segnali, tutto ciò che con o senza parole dimostrano il valore che si dà a ciò che viene presentato o messo a disposizione: bei colori, parole attraenti, pulizia, collocazione dei segnali in punti sempre ben visibili facilmente, quindi fuori dai portoni, dai cancelli e dalle serrande chiuse, lungo le strade.

 

 

I segni di apprezzamento, l’impegno nella comunicazione, pur avendo un costo economico molto ridotto ne hanno uno alto nella consapevolezza. L’interesse per il sapere è più debole rispetto alla conferma di ciò che si sa già, a causa delle proprie insicurezze di fondo. Anche il desiderio di far sapere è debole e viene tenuto ben stretto quando giova anche ad altri. E’ un modo istintivo che ha senso quando si è in un ambiente ostile in cui è in gioco la sopravvivenza dell’uno a scapito dell’altro, come poteva essere in epoche lontane, ma è controproducente in una società dell’abbondanza, dove la cooperazione dà migliori risultati. E’ stato provato che le decisioni vengono prese sempre a livello istintivo, anche da chi è convinto di averlo fatto con la ragione. L’istinto, utilissimo in molti casi, se manca di buoni rapporti con la ragione, mantiene modalità che a volte sono del tutto obsolete, fino a diventare pericolose. Per aggiornarlo occorre educarlo attraverso il contatto e la dimestichezza con idee e persone più adeguate ai tempi e alle situazioni. Libri e film che aiutano a dare luce al mondo interiore, pieno di risorse spesso ignorate, sono preziosi e il tempo speso nella scelta e poi nella fruizione è un ottimo investimento. E tutto ciò che serve a segnalarlo efficacemente, insegna anche a selezionare ciò che vale la pena di essere preso in considerazione, scartando il superfluo che intasa lo spazio e l’attenzione.

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Il mondo interiore è importante quanto quello che ci circonda. Ecco perché questo sito si occupa di entrambi.