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Alberi monumentali del Piemonte, provincia di Torino

by in Alberi Monumentali, Piemonte
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platano del parco Valentino

 

CITTA’

Nella città di Torino ci sono molti parchi con alberi notevoli. Cominciando dal PARCO VALENTINO, da Sud, prendendo il viale Boiardo, sulla sinistra se ne vede un gruppo con un vero e proprio vasto tappeto di radici fuori terra. Sono i NOCI DEL CAUCASO, dalle foglie pennate che a Novembre, prima di cadere, diventano di un bel giallo Fra di loro, con effetto molto decorativo pendono i frutti: lunghi ciondoli che trattengono i semi alati.

Poco più avanti, a ridosso dell’ex Palazzo delle esposizioni, c’è una QUERCIA ROVERE di circa 150 anni, in pericolo di caduta a causa del terreno che le è venuto a mancare. Le querce sono grandi, robusti alberi dalle foglie a lobi, che hanno per frutti le ghiande. I canottieri si sono impegnati a salvarla. Scendendo lungo il viale Virgilio, sulla sinistra, dentro lo spazio del roseto, c’è un PLATANO molto armonioso. I platani sono fra gli alberi più grandi che abbiamo in Italia, con la corteccia chiara a chiazze e le grandi foglie palmate che in autunno diventano gialle ed arancioni.

Imboccando il viale Cagni, si trova un BAGOLARO, dalla corteccia grigio chiaro e liscia, dalla bella chioma a globo, foglie pennate di un verde tendente all’azzurro e frutti simili a piccole ciliegie nere, commestibili.

Davanti al bar, un IPPOCASTANO ancora sano, caso fortunato adesso che moltissimi sono malati, ha le foglie disposte a ventaglio e ad Aprile ha fiori bianchi raggruppati a cono, che diventano castagne adatte a curare la tosse dei cavalli.

Sul prato una bellissima ZELKOVA SERRATA, di origine giapponese, dalla bella corteccia che si sfalda in grandi placche e molti grossi rami disposti a calice. In autunno si colora di un suggestivo rosso.

Poco più avanti un FAGGIO, albero che può diventare molto grande e di solito vive in montagna, dai 900 ai 1400 m. Le piccole foglie in autunno diventano di un bell’arancione.

Sullo stesso prato, ma più in alto due SOPHORA JAPONICA, dalle foglie pennate, che fioriscono a Luglio con una miriade di fiorellini color panna molto profumati.

Tornando indietro più in alto, nella parte di giardino intitolata al III reggimento alpini, vicino al parco giochi, 4 bei NOCI DEL CAUCASO sono i più grossi del loro genere in questo giardino.

Lungo il retro del palazzo Valentino c’è l’ORTO BOTANICO. Si può ammirare da vicino il LIRIODENDRO del 1830, alto circa 25 metri, tronco dalla circonferenza di 4,5 m, che si vede già dalla strada al di sotto. Questo albero americano dalle caratteristiche foglie a testa di gatto, in autunno le colora di giallo e arancio non per zone, come fanno altri alberi, ma foglia per foglia, con effetto arlecchino. A Maggio si orna di tulipani giallo-verdi che diventano frutti simili a fiori legnosi, spesso ancora sui rami durante l’inverno.

Nello stesso orto c’è un TIGLIO TOMENTOSO (con peluria chiara sulla pagina inferiore) della stessa età, alto circa 30 metri e con un tronco dalla circonferenza di 4. In estate è bello il contrasto fra il colore della pagina inferiore con quella superiore ben più verde delle foglie. In autunno è di un giallo luminoso.

In città ci sono varie piazze alberate e, vicino al Valentino, la piazza Cavour ha molti begli alberi tra cui un grande PLATANO,  molto comune a Torino, fra le prime città a diffonderlo per le alberature stradali perché, oltre ad essere bello, è alto e dunque non disturba il traffico coi rami e resiste all’inquinamento.

C’è un GINKGO BILOBA maschio, dalle foglie a ventaglio, albero fra i più resistenti in assoluto, testimoniato anche dalla sua capacità di resistere agli sconvolgimenti dell’epoca giurassica, tanto da essere fra i pochissimi, con la tropicale cicadina e l’araucaria, ad essere arrivato nella nostra epoca. Le femmine portano frutti simili a prugne rosate che, se lasciate marcire a terra, puzzano. In oriente, suo luogo di origine, si cucinano ed i semi si tostano per mangiarli come frutta secca.

 Dei NOCI DEL CAUCASO ho già parlato per il parco Valentino. C’è anche un grande OLMO.

 

il Po del Valentino

il Po del Valentino

 

GIARDINO CADUTI DEI LAGER NAZISTI – In questo giardino sulla sponda opposta del Po di fronte al Valentino, sotto il parco giochi dei bambini c’è un NOCE DEL CAUCASO tra i più belli. E’ coricato sul terreno, con un tronco rivolto al fiume e uno al Corso Moncalieri, ciascuno con una circonferenza di 6 m. Forma una grande nicchia romantica.

All’estremità bassa vicino al ponte Umberto I, c’è un CELTIS ORIENTALIS, parente del bagolaro (celtis occidentalis) ma con una chioma disordinata anziché a globo, foglie più larghe e frutti rossi anziché neri.

GIARDINI REALI – dietro le mura ci sono due BAGOLARI e due ZELKOVA CARPINIFOLIA con la circonferenza dei tronchi di 4 e 5 metri. Sono della famiglia degli olmi ma, mentre i bagolari hanno una chioma a globo, coi rami che si allontanano dal tronco, la zelkova li ha tutti vicini, formando un calice e la corteccia grigia, sfaldandosi rivela un bel color cannella.

Nello stesso giardino, più vicino alla via Partigiani c’è un gruppo di NOCE DEL CAUCASO coi tronchi dalla circonferenza di 3 metri ciascuno. Alle loro chiome fitte si mescolano quelle ariose dei NOCI NERI, che in autunno fanno cadere o frutti avvolti in uno spesso mallo vellutato di colore giallo, simili a palle da tennis e dal profumo intenso, che col tempo diventano marrone scuro.

Verso il corso san Maurizio c’è un IPPOCASTANO

Più vicino all’auditorium ci sono due TASSI maschi e due femmine, che si riconoscono in autunno per gli arilli (frutti) rossi portati dalle femmine. Questi alberi sono molto resistenti all’inquinamento e alle potature, crescono anche all’ombra con molta lentezza e per questo hanno un legno solidissimo. Sono interamente velenosi, tranne la polpa degli arilli.

GIARDINO TESORIERA – entrando, sulla sinistra si vede subito un enorme PLATANO, con la circonferenza del tronco di circa 7 metri.

PARCO FLUVIALE DEL PO. I parchi lungo il Po sono molto belli, con lunghe piste ciclabili e passeggiate che permettono di andare da un capo all’altra della città senza mai passare nel traffico. Un PIOPPO NERO forse centenario, dalla circonferenza del tronco di circa 5 metri, così perfetto da sembrare una mongolfiera si trova a Nord nell’area Colletta, dove lo Stura si unisce al Po. La via Settimo, vicino al ponte Amedeo VIII venendo da Nord, sulla sinistra fa angolo con via Leon Battista Alberti. Li c’è una pizzeria ed un parcheggio. Nei primi metri del parco si vede il bell’albero. Il pioppo è il tipico albero da fiume, e quello nero è chiamato così per il tronco scuro (ma grigio più che nero). Ha foglie triangolari seghettate che in autunno diventano di un bel giallo.

In Piazza Statuto, nel cortile del n. 13 c’è una VITE di uva fragola di circa 150 anni, lunga 15 metri.

 

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platani di Campiglione fenile

 

PROVINCIA

Non molto distante da Torino, a Santena, c’è il parco Cavour, con alcuni alberi centenari molto belli, tra cui un PLATANO e dei CARPINI di particolare bellezza.

Andando verso Pinerolo, in autunno si notano dei grandi agrifogli femmine con le loro belle bacche rosse. Per trovarne di veramente notevoli, basta proseguire fino a Porte, a 400 m. di altitudine dove, nel giardino del municipio si trova una coppia di AGRIFOGLI monumentali, alti una decina di metri ciascuno. Questa pianta cresce molto lentamente e, come avviene di solito in abbinamento alla lentezza, la robustezza consegue. Il legno è dunque pregiato e quello che solitamente è un arbusto, che arriva a diventare albero, è davvero molto bello.

A Sud di Pinerolo, arrivando verso Campiglione Fenile, a 365 m. di altitudine, si ha la bella sorpresa di vedere molti grandi alberi fra i frutteti di kiwi, meli, viti. E’ ormai un caso raro. Sono in gran parte proprietà del Marchese di San Germano e del Conte Battaglia che hanno le loro ville in paese. Passeggiando si possono vedere, fra gli alberi più belli, essenze straniere ultracentenarie come il NOCE DEL CAUCASO (6 m, di circonferenza, 20 di altezza), vari LIRIODENDRI, un GINKGO BILOBA, alcune LIQUIDAMBAR, oltre a dei PLATANI che dai tempi degli antichi romani sono diventati italiani e un FAGGIO, che di solito vive in montagna.

 Andando verso Cuneo, lungo la strada esterna a Carignano, subito dopo una rotonda si vedono sulla destra 4 GELSI davanti alla cascina S.Martino. Questo tipo d’albero era molto comune in passato nelle campagne, quando con le sue foglie si nutrivano i bachi da seta. Adesso in Piemonte sono difficili da vedere, mentre in Friuli/Venezia/Giulia e in Emilia/Romagna capita molto più spesso.

Ad Ivrea,nella striscia di parco pubblico lungo la Dora Baltea, quasi  in corrispondenza della torre di S.Stefano, c’è un meraviglioso CARPINE BIANCO secolare con tre tronchi, che sembra una scultura. Nello stesso parco, di fronte al liceo c’è un IPPOCASTANO di tutto rispetto.

Sempre ad Ivrea, nel parco di Villa Casana, aperta al pubblico, dove si trova l’archivio storico Olivetti, c’è un BAGOLARO centenario che vale la pena di essere visto.