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Fagioli magici

by in Alimenti, Piante, giardini, parchi
foto da cibimbo

foto da cibimbo – Cicerchia tuberosa – spontanea nei campi argillosi e lungo le strade

 

C’è una fiaba, diffusa in molti Paesi, che attribuisce ai fagioli poteri magici, forse perché alcuni di loro contengono una sostanza capace di risvegliare dalla paralisi mentale e fisica i malati prigionieri della catalessi del morbo di Parkinson. E’ stata usata fin dall’antichità mangiando direttamente i fagioli o le fave, ma nel 1969 ne avevano fatto uso come farmaco in una clinica di New York con risultati tanto rapidi e spettacolari, da essere conosciuti nel mondo intero. Il libro (vedi recensione del libro) e il film che ne erano stati tratti avevano il titolo di “risvegli” (vedi recensione del film). Sembra magico anche in negativo, l’effetto delle fave su persone che ne sono allergiche e che anche solo sentendone l’odore possono subirne le conseguenze negative (favismo).

 Molte piante di fagiolo sono rampicanti e, se trovano un sostegno, si avvolgono con i loro viticci e salgono sempre più in alto, come se volessero arrivare in cielo, come nella celebre favola di Jack e i fagioli magici.

 L’umile pianta di fagiolo appartiene a una famiglia fra le più grandi e benefiche per la terra, dalle radici profonde che trovano l’acqua e la portano in superficie, mentre con l’aiuto dei batteri che ospitano, immagazzinano nel terreno l’azoto catturato dalle foglie, che diventa così più fertile e accogliente per altre piante. Dai grandi alberi di sophora e di acacia, a piante come la ginestra o erbe come quella medica, hanno fiori gialli, rosa, bianchi, blu o lilla a cinque petali, di cui due aperti e tre avvolti su se stessi, così da ricordare vagamente la forma delle farfalle. Per questo la loro famiglia è detta “papilionacee” da “papillon” che in francese significa farfalla. Sono chiamate anche fabacee, da fava, una delle leguminose coltivate da più tempo nel mondo, per nutrire le popolazioni con i suoi semi sostanziosi, dentro i baccelli chiamati legumi.

 Molte qualità di fagioli sono state importate dall’America, perché da noi esisteva solo una qualità, la “vigna”. Piselli, fagioli, ceci, fave, soia hanno tanto valore per il sostentamento umano, quanto ne hanno le perle per l’ornamento, a cui assomigliano nella forma tonda. Sono ricche di proteine, oltre che di carboidrati: possono dunque sostituire la carne e chi lo fa nella propria alimentazione, contribuisce a migliorare la sostenibilità ambientale in molti sensi. A parte il rispetto verso la vita animale, assente in molti allevamenti che hanno come fase finale il macello, ci vuole molta meno acqua per far crescere fagioli, che per un animale da macellare. Anche l’inquinamento si riduce notevolmente, tenendo conto oltre che dell’energia e dello spazio necessario alle stalle, anche della fase di conservazione e trasporto, ben più onerosa per la carne che per i semi di legume.

“Magici” appaiono anche i fagiooli salterini, a cui è dedicato un altro articolo.