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Piante che “partoriscono”

by in Piante, giardini, parchi
mangrovie - foto da unimondo.org

mangrovie – foto da unimondo.org

 

La vita elabora soluzioni sempre nuove e sorprendenti pur di propagarsi ovunque e le piante, che di solito si riproducono con i semi o per talea (ramoscello staccato a cui spuntano delle radici) quando non possono fare altro diventano vivipare, ovvero la madre sviluppa su di sé una nuova pianticella completa e la lascia andare solo quando può sopravvivere per proprio conto.

Fra loro la Poa alpina che, a causa delle difficili condizioni in cui vive in montagna, dopo la fecondazione dei fiori non li trasforma in frutti coi semi, ma genera direttamente delle pianticelle, che poi lascia cadere a terra, già pronte ad immergervi le radici. In questo modo risparmia tempo e riesce ad irrobustirsi prima che la neve la ricopra.

Nei Paesi tropicali, le mangrovie crescono sui litorali dell’oceano, immergendo le radici nell’acqua salata. La loro presenza è indispensabile per impedire l’erosione delle coste e rallentare l’impeto delle mareggiate. Per poter crescere in luoghi simili hanno dovuto risolvere ben quattro problemi che impediscono agli altri alberi di vivere nelle stesse condizioni. Anzitutto le radici immerse nell’acqua, sono impedite nella respirazione. Per questo partono dal punto in cui il tronco è all’aria e se ne allontanano formando archi prima di immergersi. Il loro gran numero consente alla pianta anche di resistere alle onde, mentre speciali cellule la fanno respirare e mandare ossigeno anche alla parte coperta dall’acqua durante l’alta marea. Questa, non è utilizzabile se non dopo essere stata liberata dal sale, che viene espulso prima della risalita verso le foglie.

Per riprodursi, le mangrovie non possono fare semi che verrebbero portati via dalle maree e sarebbero comunque soffocati. Generano allora pianticelle con un lungo stelo che, quando sono sufficientemente alte, si tuffano e si conficcano nel fango durante la bassa marea, cominciando subito a mettere radici per resistere alla risalita dell’acqua. Se, invece, cadono con l’alta marea, si lasciano trasportare fino a che non trovano il luogo adatto per attecchire.