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Diamante e Grafite, uguali e diversi

by in Arte e cultura
diamante grezzo - immagine da camminidiluce.net

diamante grezzo – immagine da camminidiluce.net

 

gratite - immagine da wikipedia

grafite – immagine da wikipedia

 

Diamanti e grafiti hanno una storia che, ai più attenti, certo suggerirà interessanti analogie con il percorso di vita umano. Ecco perché:

Quando la terra si stava ancora formando, tre miliardi di anni fa, a duecento chilometri sotto la superficie le rocce fondevano, per l’immensa pressione di un simile peso. Quelle più leggere, finivano con l’essere spinte verso l’alto e si raffreddavano, cristallizzando il carbonio puro in solide, durissime strutture a forma di cubo: così sono nati i diamanti.

Molto più tardi, quattrocento milioni di anni fa, sulle terre emerse ancora paludose, i muschi e le felci gigantesche, dopo la morte sprofondavano nell’acqua e si sovrapponevano in strati sempre più spessi. I cumuli degli antichi vegetali ricoperti di fango, si trasformavano in torba, con l’azione dei batteri che ne consumavano l’idrogeno, l’azoto, l’ossigeno. Man mano che erano spinti verso il centro della terra, la pressione ed il calore aumentavano, asciugando la torba e rendendola compatta, trasformandola in lignite, poi in litantrace ed infine in antracite, il carbone dal maggior potere calorico. Se tutto continuava, restava il carbonio puro, con una struttura ad esagono, che non brucia, : la grafite.

Ogni cosa ed ogni vivente ha in sé del carbonio e questo ne fa la sostanza più diffusa sul pianeta. Diamanti e grafite, però, pur avendo lo stesso, unico componente ed essendo fratelli, non potrebbero essere più diversi: il primo è il minerale più duro al mondo ed il secondo il più morbido. Avevano un valore commerciale altrettanto lontano uno dall’altro ma, nel ventesimo secolo, le circostanze li hanno portati gradualmente alla pari. La scivolosa grafite, che conduce bene l’elettricità ed il calore, è usata per fare elettrodi, refrattari, lubrificanti e vernici, oltre alle mine delle matite. Si può ridurre in fogli sottili quanto un atomo, sfruttando le sue straordinarie capacità per far funzionare i sofisticati apparecchi elettronici di cui abbiamo sempre più bisogno. Così, nella gran quantità, è preziosa per noi quanto il diamante con cui si fanno gioielli o con cui si taglia ciò che non si può altrimenti.

Ancora una volta, le qualità più eccelse si possono trovare in ciò che inizialmente ne sembra del tutto sprovvisto. Basta cercare e aspettare il momento giusto.

Nel 1985 è stato scoperto un altro elemento allotropo del carbonio: il fullerene, composto da 60 atomi riuniti in struttura sferica, che consente applicazioni fantastiche.

Tratto al mio libro ACQUA, ARIA, TERRA E FUOCO