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Diffondere la passione per le piante

by in Piante, giardini, parchi, Soluzioni naturali

 

Oltre venti anni fa, quando i computer erano ancora poco diffusi, molti si chiedevano perché mai dovessero imparare ad usarli, dato che se ne poteva farne benissimo a meno. Poi si è diffusa la conoscenza su quanto fossero utili e chi ha imparato a servirsene almeno per gli usi principali, ha avuto grandi soddisfazioni, quando lo ha fatto con giudizio. Lo stesso era avvenuto molto tempo prima con il leggere e scrivere, abilità trascurate per secoli, che però una volta apprese hanno permesso grandi passi nel migliorare la condizione umana. Oggi ancora in tanti ritengono superfluo imparare almeno a riconoscere e distinguere le funzioni della natura, mentre questo sapere permetterebbe di evitare tanti danni e di generare benefici, oltre ad essere un piacere. Anche chi è già sensibile ai temi ambientali, non sempre sa per ciò che riguarda l’inquinamento e il riscaldamento globale, che sono le alghe e le micro alghe degli oceani a svolgere gran parte dell’assorbimento di anidride carbonica e dell’emissione di ossigeno, mentre gli alberi e altre piante sono invece indispensabili e insostituibili per numerose funzioni nei punti in cui si generano i problemi, vale a dire nelle città e dintorni.

 

Capannoni industriali resi belli e confortevoli con le piante

 

E’ certo importantissimo preservare le foreste ma da lontano, a parte le petizioni, possiamo fare poco. Possiamo invece intervenire su ciò che abbiamo vicino, ma per convincere i governi a sostenere tanti piccoli cambiamenti a favore dell’ambiente, come avviene Oltralpe e Oltreoceano, occorre che nei luoghi di cultura, cominciando dalle biblioteche e dalle associazioni, si dia spazio a chi può trasmettere ai cittadini la passione per le scienze naturali, soprattutto nelle forme che possono essere messe in pratica in tempi ragionevoli da tutti, in particolare riguardo agli alberi. Questo può avvenire promuovendo molti interventi durante l’anno e in forme diverse: conferenze, laboratori, visite botaniche ai giardini pubblici, mostre didattiche. Gli utenti delle biblioteche dovrebbero richiedere questo servizio, che ancora è molto raro perché spesso i bibliotecari e i dirigenti degli uffici cultura dei comuni sono specializzati in storia, letteratura o comunque materie senza contatto con quelle ambientali, dunque per loro è difficile apprezzarle come sarebbe necessario e valutare le competenze di chi fa proposte. Ogni comune dovrebbe anzitutto dare la parola alle piante dei giardini pubblici, realizzando targhe che permettano davvero di capirne la vita e le particolarità, evitando di mettere loro davanti dei semplici cartellini con i nomi, oppure aride schede tecniche, che comunicano poco e subito si dimenticano.

 

parcheggio multipiano a Lecco, abbellito e reso più sano dalle piante

 

Finché si darà importanza solo ai manufatti umani sarà impossibile far nascere la passione per le piante e ottenere il giusto trattamento nei loro confronti. La sensibilizzazione su questo tema ha bisogno di tanti esempi a brevi intervalli di tempo, o sarà inutile. La messa a dimora di arbusti e alberi e la loro manutenzione darà lavoro a molte persone e molte spenderanno per qualcosa che oltre ad essere bello e utile per se stesse lo sarà anche per la comunità in cui vivono.

Il reale interessamento del pubblico sarebbe una spinta per gli imprenditori quanto per i governanti a prendere decisioni lungimiranti in fatto di ambiente, cominciando dalle potature degli alberi, fatte troppo spesso in modo scriteriato che li rende handicappati (vedere l’articolo dedicato).

Questo e altri scempi avvengono anche perché molti sentono una grande distanza tra sé e ciò che è altro da sé, tra il proprio spazio privato e l’ambiente comune, ritenuto ancora troppo spesso come se fosse di nessuno, anziché di tutti. Basta vedere quanti rifiuti vengono ancora gettati per terra ovunque persino nei boschi, sulle montagne, per strada, sotto casa. Quando potremo riprendere le attività dopo le chiusure forzate per il Covid 19, sarà all’educazione in fatto di natura e di umanità che dovremo dare il primo posto, perché ci aiuterà a riprenderci molto meglio. Il senso civico di cui ci sarà più che mai bisogno cresce dove è coltivato e gli occorre tempo per dare risultati. Va fatto con la persuasione tramite la conoscenza dei due argomenti fra i più trascurati ancora oggi: conoscere se stessi e la natura.