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Epilobio: bello, benefico e vilipeso

by in Piante, giardini, parchi
(Epilobium_angustifolium) o Chamerion da wikipedia.org

fiori di epilobio, da wikipedia.org

 

L’epilobio, Chamerion angustifolium o Epilobium angustifolium, cresce spontaneo nell’emisfero settentrionale, dalle zone temperate all’Artico, con un’abbondante fioritura estiva color rosa. E’ facile da trovare nei suoli umidi, ma in inglese è chiamato fireweed, che significa erbaccia del fuoco, perché è la prima pianta a crescere nei boschi bruciati, ma anche dove la lava dei vulcani ha spazzato via tutto. Durante l’ultima guerra mondiale, l’hanno addirittura chiamato bombweed, perché nasceva nelle buche lasciate dalle bombe. Veniva così ingiustamente ripagato con un brutto nome nonostante il suo arrivo lenisse l’orrore della distruttività. Questa virtù colonizzatrice gli viene dall’enorme numero di minutissimi semi che ogni pianta genera e racchiude in capsule fino alla maturazione, per poi rilasciarli affidandoli a candidi filamenti setosi che li trasportano lontano. Nei terreni in cui arrivano, riposano aspettando l’occasione di manifestarsi in piena luce, per poi morire quando altre piante si installano facendo ombra. Ma intanto si diffondono anche grazie alle radici a rizoma da cui spuntano nuovi steli.

 

Chamerion_angustifolium_filamenti frutti

Epilobium angustifolium – filamenti dei frutti – foto da Wikipedia.org

 

Il nettare dei bei fiori dell’epilobio, da noi chiamato anche fiore di sant’Anna, ha un sapore speziato, che dà un delizioso miele. In Russia le foglie erano usate come tè fino al settecento, quando è iniziata l’importazione di quello cinese, ma è bevuto tuttora e si conosce col nome di Ivan Chai. I nativi americani mangiavano i gambi come verdura cruda, ricca di vitamina C e A. L’applicazione del gambo sbucciato sulle ferite con pus le aiuterebbe a guarire. L’epilobio è comunque la base di vari medicinali antinfiammatori, oltre ad essere commestibile.

La Rosebay willowherb in GB nel settecento era rara e inserita nei giardini, poi è diventata infestante e adesso la si trova lungo le linee ferroviarie, in buona compagnia dello svettante verbasco e dell’abbondante buddleja.

E’ emblema dello Yukon

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