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Fontane dei rioni di Roma

by in Italia inconsueta

fontana del fiocco a villa Borghese – Roma

 

Una delle cose per cui Roma si rende indimenticabile è la straordinaria quantità e bellezza delle sue fontane. Quelle grandi e famosissime ma anche una miriade di altre che si trovano nei giardini e per le strade. In molti dei ventidue rioni in cui è ripartita la città ce n’è una in cui si riconosce il carattere particolare di ciascuno di loro, di cui alcune disegnate nel 1927 su commissione del Comune dall’architetto Pietro Lombardi. Fra queste è particolarmente insolita La fontana dei Libri, che si trova in via degli staderari, in pieno centro, nel rione VIII Sant’Eustachio. Realizzata in travertino, la fontana di dimensioni relativamente piccole e addossata al muro di un palazzo come tutte le “sorelle”. In questo caso l’edificio fa parte dell’Università La Sapienza e per questo la fontana ha come soggetto principale quattro grossi libri da cui sgorga l’acqua. La testa di cervo nel mezzo è il simbolo del santo che ha la sua chiesa nei pressi, convertito al cristianesimo ai tempi dell’antica Roma, dopo che gli era apparso un cervo con una croce luminosa fra le corna.

 

fontana dei libri in via degli Staderari a Roma

 

Altra fontana dello stesso autore e ben conservata è quella della botte, in via della cisterna, rione XIII Trastevere, che ha qui una collocazione pertinente, dato che in questo quartiere c’è la più alta concentrazione di ristoranti, osterie, bar. Dal rubinetto di una botte (chiamata in passato “caratello”), che ai fianchi ha due misure di vino da un litro, l’acqua zampilla in un tino da mosto. C’è poi la fontana della botticella, nel rione IV Campo Marzio, più vicina a Trinità dei Monti. Questa è però del 1774, scolpita in marmo da autore ignoto, commissionata dalla confraternita degli Osti e Barcaroli e si trovava vicino al Porto di Ripetta, dove venivano scaricati legna e vino provenienti dal Nord del Lazio. La si vede adesso tra due grandi archi ribassati, con la testa di un facchino e una botte in cui arriva l’acqua che esce dalla sua bocca. Per ricordare i facchini c’è ancora la fontana che li rappresenta in via Lata, scolpita nel 1580 e adesso molto usurata, ma la botte che il facchino ha tra le mani non era intesa per il vino bensì per l’acqua, quando c’erano i venditori che la distribuivano dove non erano reperibili pozzi e fontane a cui la popolazione potesse rifornirsi.

Se si vuole seguire il filone delle fontane che rappresentano i rioni, disegnate da Pietro Lombardi, si possono ricercare la fontana delle Anfore per il quartiere Testaccio, che sorge su un’antica discarica di anfore in terracotta, quella delle Arti che si trova in via Margutta, conosciuta per i tanti artisti che hanno o avevano i loro studi, la fontana delle Tiare, in largo del Colonnato nella zona vaticana, quella della Pigna, in piazza san Marco, che ricorda l’antico nome del rione che era detto della Pigna, quella delle Palle di Cannone, in via di Porta Castello, con riferimento al vicino Castel Sant’Angelo, da cui la difesa dai nemici avveniva con quell’arma, quella dei Monti, in via S. Vito, nel rione Monti, dato che vi si trovano l’Esquilino, il Viminale e il Celio, quella del Timone, situata di fronte all’antico Porto di Ripa Grande.

 

fontana dei mascheroni – vicino al Palazzo Borghese – villa Borghese – Roma

 

Una piccola ma spiritosa fontana è quella che si trova poco lontano dal museo di Villa Borghese ed è detta dei mascheroni, perché l’acqua sgorga dalle bocche di tre mascheroni. Sopra di loro sono scolpiti un drago e un’aquila, simboli dei Borghese, oltre a una figura femminile. Gli originali, ora in Inghilterra, sono dei seicento. Grande e molto naturalistica è l’ottocentesca fontana del fiocco, nel piazzale omonimo, disegnata dall’architetto Luigi Canina alla confluenza di varie strade a villa Borghese. Grandissima e architettonica è la seicentesca fontana dell’acqua Paola, detta anche “fontanone”, che si trova al Gianicolo, vicino ad un’uscita dell’Orto Botanico. La sua acqua proveniva dall’acquedotto traiano per rifornire in particolare Trastevere, Borgo e la zona Vaticana.

Curiosa è la cinquecentesca fontana della zuppiera, in piazza della Chiesa Nuova, rione Parioni. In origine era senza coperchio e si trovava in piazza Campo dei Fiori, dove si teneva il mercato. Dato che la gente vi gettava i resti di verdure, fiori e spazzatura varia, nonostante i divieti e le sanzioni, si era deciso di mettervi un coperchio. Nell’ottocento era stata rimossa per far posto alla statua di Giordano Bruno e all’inizio del novecento la si era collocata nell’attuale posizione, mentre in Campo dei Fiori si trova adesso una copia dell’originale, senza coperchio e senza i delfini che la ornavano.

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