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Il problema a volte non è dove sembra

by in Umanità
mascheraleg

maschera di Anna Cassarino

 

 

Nelle questioni psicologiche, come in quelle fisiche, un dolore o un disagio sembrano provocati da qualcosa, che è solo l’effetto di un problema situato altrove. Un esempio fisico può essere l’unghia incarnita di un alluce. Dato che il dolore e l’infiammazione si manifestano nel punto in cui l’unghia si inserisce nella carne, appare come un difetto dell’unghia o comunque qualcosa che la riguarda (la pressione delle scarpe, per esempio ). Spesso, invece, il problema si evidenzia lì perché è una zona delicata, ma la causa principale non risiede nell’unghia, bensì in un accumulo di tossine dovute per esempio, soprattutto nell’adolescenza, al funzionamento imperfetto dell’ipofisi, la ghiandola a cui corrisponde in riflessologia quel punto e che lo rendono  vulnerabile. Come è noto, mani, piedi, orecchi, occhi, hanno dei terminali in risonanza con le diverse parti del corpo e degli organi. La riflessologia si occupa proprio questo, trattando con massaggi la zona riflessa, per stimolare l’organo che vi corrisponde.

Il rimedio, dunque, va ricercato anche in ciò che provoca l’accumulo di tossine. Togliere l’unghia farà scomparire la manifestazione del male, che però continuerà ad esserci e potrà causare danni di cui non si saprà ritrovare la causa.

Altro esempio: una nevralgia ai denti può essere causata da una contrazione muscolare alla guancia per un colpo di freddo, magari da aria condizionata. Oppure potrà dipendere da un’infiammazione diffusa, provocata da tensione nervosa. Il dente può non essere al meglio delle sue condizioni, perché potrebbe avere la radice scoperta, ma non è quello la causa prima del dolore. Adoperarsi per sfiammare la guancia e l’intero corpo sarà il giusto rimedio, anziché togliere il dente!

Così il disagio o l’attrito con le persone possono venire da una causa molto diversa da quello che si crede. Cercare sinceramente di capire ciò che viene dal profondo si può fare in molti modi ed uno è la scrittura. Tralasciare del tutto il voler scrivere con correttezza formale ed esprimere invece con libertà ciò che emerge, descrivendo anche lo svolgimento dei fatti, può aiutare molto a capire quanto la realtà a volte sia in gran parte distorta dai pregiudizi e dalle apparenze ingannevoli. Occorre lasciar sedimentare ciò che si è scritto. Rileggere dopo qualche tempo, che può andare da alcune ore a giorni o mesi, aiuta a vedere le cose come sono e dunque a capire dove si trova il problema.