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Parole che cambiano i colori

by in Umanità
colorileg

ecoline di Anna Cassarino

 

 

Anche noi umani, come le piante e gli animali, comunichiamo attraverso i colori e da loro siamo influenzati.

Che le parole modifichino la percezione dei colori, è la scoperta più sorprendente. Sono stati fatti studi ed esperimenti per provare quanto il linguaggio che usiamo agisca sulla nostra capacità di vederli e distinguerli. Una verifica di grande interesse è stata fatta presso l’etnia degli himba in Namibia, che definiscono il cielo nero, mentre uniscono nella stessa parola l’azzurro e il bianco. Un solo vocabolo vale al tempo stesso per alcuni tipi di verde, il rosso ed il marrone, mentre un altro riunisce diversi toni di verde ed il blu. Un altro ancora definisce insieme il rosso, il blu, il viola ed il verde scuro. Usano più definizioni per ciò che è maggiormente utile, come ad esempio il verde, dato che indica le piante vive, indispensabili per il nutrimento del bestiame. Perciò hanno vari termini a seconda delle sue sfumature.

Un esperimento è consistito nel mostrare tanti tasselli azzurri tra i quali ce n’era uno verde. E’ stato chiesto agli himba di indicare quale fosse il colore diverso nell’insieme e la risposta ha tardato ad arrivare, mentre per gli europei è stata immediata. D’altra parte, quando agli europei è stato chiesto di indicare quali, fra molti tasselli di verde, avesse una differente sfumatura, hanno avuto difficoltà nel rispondere, mentre gli himba l’hanno indicato subito. Molto interessante è il fatto che i problemi di identificazione ci sono, quando vengono messi diversi colori a confronto, anziché quando ce n’è un solo da classificare. Questo spiegherebbe in parte anche come si formino tante interpretazioni diverse di fatti oggettivi ed esistano discriminazioni razziali, di genere e altro. L’importanza dell’usare le parole giuste nel definire i concetti, le sensazioni e le cose, viene confermata ancora una volta, insieme alla necessità di abituarsi al confronto.

Tutto questo è stato mostrato in un programma della BBC intitolato “vedi quello che vedo io?”

 

llama

Un altro aspetto che riguarda i colori in rapporto alla nostra percezione, è la scelta del verde per i camici di chi lavora in sala operatoria. Quando erano di colore bianco, medici e infermieri che avevano sotto gli occhi in continuazione il rosso del sangue, quando guardavano i colleghi vedevano stamparsi su di loro il verde (colore complementare del rosso) in macchie fastidiose. Vestendosi tutti con quel colore, invece, ciò che il cervello proietta ne è assorbito e non si vede più.

Si ha anche un percezione del tempo diversa quando si è circondati da una luce colorata. Attraverso gli esperimenti si è verificato che il blu dà una sensazione di una maggiore durata, mentre il rosso agisce in senso opposto.

Il blu, che ha un effetto rilassante, fa anche attribuire a chi ne è vestito una minore propensione alla vittoria, rispetto al rosso, che ha per noi un significato di vitalità, essendo collegato col sangue, il calore, la passione.

Più prevedibile è ciò che determina la scelta di abbinamenti fra colori, che ciascuno di noi fa basandosi su ciò che ha intorno abitualmente. Vedendo i risultati delle varie combinazioni si può capire da quale parte del mondo viene una persona ed è una prova in più di quanto l’ambiente e il nostro cervello modifichino la realtà.