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L’impulso alla sopraffazione

by in Umanità

 

Ciascuno ha subito la mortificazione di sentire negati i propri meriti, veri o presunti e questo ha generato frustrazione e desiderio di rivalsa. Ma quanti cercano di farsi valere attraverso vere capacità e impegno? Molti cedono all’impulso di dare uno spintone che faccia cadere o abbassi di livello l’altro in qualsiasi modo, anche se è del tutto incolpevole e ignaro, perché serve solo da capro espiatorio. Sminuendolo, deridendolo, mettendolo a tacere, ignorandolo, sparlandone, distorcendo ciò che dice o fa, ostacolandolo in tanti modi, invadendo il suo campo di competenza. Il sano desiderio di essere considerato degenera nell’impulso ad imporsi a tutti i costi. Non si è paghi di avere una buona posizione in un settore e si vuole averla anche in quello di un altro, nonostante si sia carenti nelle sue virtù. Del resto il modello vincente è l’avere di più in quanto è facilmente approvato: più potere, più soldi, più autorità.

 

dettaglio della fontana di Ivan Theimer a Foligno, in onore dei caduti. Alla base è incisa la frase “Ognuno costruisce la vittoria della pace”

 

Si sa che ciò che fa stare bene davvero, perché accresce l’autostima, è qualcosa di ben diverso, riconoscibile col tempo, bisognoso di ascolto e comprensione, oltre ad essere difficile da individuare e da valutare. Eppure sono ancora relativamente pochi coloro che riconoscono quando il proprio istinto agisce in modo degno della parola “umanità” e quando no. Libertà e sincerità sono parole vergognosamente usate per la prepotenza e la mancanza di rispetto. C’è poco da stupirsi se circola con frequenza l’autoritarismo e la sopraffazione, con l’abbassamento della qualità della vita per le persone e per gli altri esseri viventi. E’ in agguato ad ogni livello cominciando in famiglia, tra amici, tra vicini, tra estranei, tra colleghi, tra soci, nel lavoro, nella politica.

particolare della fontana in onore dei caduti, di Ivan Theimer, a Foligno

 

In passato, quando la grande maggioranza era povera, con poca o nessuna istruzione, era sicuramente difficilissimo ottenere qualche cambiamento in questa tendenza. Ma oggi che siamo in tanti ad essere istruiti e con un relativo benessere, la consapevolezza di quanto sia importante riconoscere le diverse voci del proprio essere e lasciare loro il giusto spazio, è ancora insufficiente. L’educazione è ben più dell’istruzione. Le spinte naturali presenti in ogni essere vivente, che sono indispensabili alla sopravvivenza, quando vengono lasciate a se stesse, senza educarle e calibrarle sulle reali necessità, diventano prepotenti, abnormi, pericolose. Ci si indigna per gli abusi che continuamente avvengono, ma quanti sarebbero davvero in grado di agire diversamente, trovandosi nelle stesse condizioni di chi ha sbagliato, prima che sbagliasse? Impegnandosi nel perseguimento di ciò che davvero conta, verrebbe meno l’impulso di imporsi a sproposito sugli altri e si diffonderebbe una mentalità maggiormente collaborativa, dunque di pace, in grado di portare anche chi sta ai vertici del potere, ad essere più attento al bene comune.

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