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Parole che curano

by in Umanità

Angelica silvestre impollinata da varie Zigaena filipendula e sirfidi

 

Perché migliorarsi interiormente, diventando più consapevoli, più comprensivi, più lungimiranti? Una delle risposte è: perché si rendono la propria vita e il mondo un po’ migliori, aumentando almeno di un’unità l’ambiente sociale in cui tutti possiamo vivere meglio, con il contributo di ciascuno.

Le qualità che portano ad un cambiamento positivo si formano attraverso tanti dettagli tra cui una parte importante l’hanno le parole. Cercare e trovare le parole giuste per esprimere le proprie idee, sentimenti e desideri, influisce sul modo di vedere le cose ed è un’impresa impegnativa e appassionante, una vera conquista, perché le parole possono essere strade lungo le quali si arriva al cuore delle questioni e delle persone. Dalla nostra bocca escono spesso in modo affrettato e dunque acerbe, rischiando di essere indigeste per chi le ascolta e provocare danni. Quelle più brutte vengono dalla paura, dal risentimento, dalla frustrazione accumulate nel tempo e mai affrontate, che escono al minimo pretesto, verso destinatari spesso incolpevoli, ma che fanno ricordare un dolore a cui non è stata data un’identità.

 

 

Lo sforzo di cercare le parole per dare il nome giusto a ciò che sentiamo e desideriamo per noi e per gli altri crea un’attitudine mentale che tende verso una più alta qualità, a condizione di farlo con sincerità e vero desiderio di trasmettere qualcosa che sia più vicino possibile al proprio bene e contemporaneamente a quello dell’interlocutore. Dunque occorre ascoltare ciò che abbiamo nell’animo quanto ciò che la persona a cui ci rivolgiamo ha da dire, fare di tutto per capirlo, anche se mente, esagera, travisa i fatti e i suoi stessi sentimenti, proprio perché gli manca la dimestichezza con il sé più profondo.

E’ difficile trovare qualcuno che ci aiuti in tutto questo, dunque leggere è un sostegno indispensabile e nonostante sia difficile trovare i libri giusti, lo è meno rispetto a trovare le persone giuste. Le occasioni di incontri e di prove con la lettura sono molto più numerose!

Scrivere è altrettanto importante. Scrivere per se stessi tutto ciò che passa per la mente, senza censure, per liberarsi. Poi leggere quanto è stato scritto per conoscersi, per riflettere. Leggere a distanza di ore, di giorni, di mesi e magari anche di anni per illuminare ciò che ha bisogno di trovare il suo posto, per poter agire correttamente anziché a sproposito. Se si è sinceri, spesso ciò che sembra perfetto ad una lettura, appare discutibile ad una seconda e lo si cambia. Ma la terza volta ancora, spesso non va bene e a volte neppure alla quarta. Gradualmente tutto comincia a prendere una forma che si avvicina a ciò che andava espresso.

Attraverso questo esercizio possiamo arrivare a cambiare il nostro modo di guardare alle cose, dunque di valutarle e, come conseguenza, ad agire diversamente, parlando o scrivendo alle persone con cui è difficile avere a che fare, in modo da evitare di offenderle e di chiudere così gli spiragli di accesso al loro animo. Spesso, quando si vuole parlare a qualcuno che ci ha feriti, cerchiamo di ferirlo a nostra volta, anche senza rendercene conto. A questo punto, però, è bene ripensare a quanto l’altra persona ha fatto, detto o scritto, avendo cura di non stravolgerne il significato, cosa che succede troppo spesso. Saper leggere tra le righe è ben diverso dal proiettare i propri disordini.

Spesso, semplicemente le persone tralasciano tutto questo perché è troppo impegnativo, ma quando una simile omissione diventa abitudine, impoverisce e blocca le possibilità di miglioramento proprie e altrui. La vita è difficile per tutti e proprio per questo è bene essere solidali, anche usando le parole che curano. Si vive meglio in un ambiente in cui tutti vivono meglio!