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Piccole luci di Natale

by in Umanità

Ciò che certamente dà al Natale un senso profondo è la partecipazione degli umani al momento in cui il dio aveva iniziato a condividere il difficile percorso di ciascun mortale sulla terra. Celebrare quell’avvenimento nel modo più significativo, comporta un passo concreto nel proprio animo che tenda nello stesso senso, cioè che si avvicini al sentimento di fratellanza verso ogni vivente, certo spesso difficile da far emergere, come tutto ciò che è prezioso. Richiede un lavoro interiore, che affronta il freddo e il buio con la luce della coscienza e dà significato a quanto altrimenti sarebbe solo una celebrazione esteriore, che lascia tutto come prima. Gli auguri e i regali  dovrebbero rappresentare quel qualcosa di noi che solo se pervaso da un tale spirito offre autentico appagamento.

Con ragione il Natale cristiano era stato sovrapposto alle cerimonie ben più antiche rivolte al sole che vince le tenebre e il gelo dell’inverno subito dopo il solstizio, facendo raggiungere alla terra ogni anno la stagione felice dei fiori, poi dei frutti, anche se in quei giorni di dicembre sembra ancora debole come un bambino appena nato. L’albero sempreverde decorato a festa che rappresenta la vita nella sua continuità, ricorda la resistenza alle prove come fanno le piante, che trasformano i rifiuti in elementi vitali, così come noi possiamo prendere alla rabbia e all’odio l’energia per alimentare l’amore da cui è solo un velo a dividerlo.

 

Il Natale può essere ben altro che una stanca tradizione religiosa, accomunandosi anche per i non credenti in un’occasione per dare spazio alle proprie migliori qualità, capaci di vincere quella forza d’inerzia che distrugge come un’alluvione, un incendio, un terremoto, portandosi via quanto c’è di buono e di bello nell’animo, la fiducia nei valori umani. E’ facile farlo quando ancora non si è stati messi alla prova, ma troppo spesso si dissolve in seguito. Ciò che conta è saper superare il ghiaccio della delusione andando oltre la crosta, dove si trova la vita vera che mai è facile. Lì è presente ciò che fa riconoscere in tutto l’esistente uguali origini, lontane miliardi di anni, quando un’energia immane ha dato inizio a un universo di stelle, di pianeti e di materia oscura.

In un mese così buio e freddo, le tante luci degli addobbi dovrebbero essere il segnale felice della nostra partecipazione attiva, con azioni in cui davvero diamo qualcosa di noi anziché il superfluo, qualcosa che costa impegno, pazienza, umiltà ma che ripaga con la gioia di avere saputo vincere la corrente che appiattisce e snatura tutto al suo passaggio.

Il Natale è l’occasione per ritrovare ciò che si rischia sempre di perdere nell’ottusa quotidianità, per dispiegare il proprio ingegno coltivando la vera pace che è quella dello spirito, inscindibile da quella degli altri viventi.

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