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Alberi monumentali del Piemonte, provincia di Cuneo

by in Alberi Monumentali, Piemonte
castagno Monteu Roero

castagno Monteu Roero

 

A 20 km da Torino, nel grande parco della reggia di Racconigi si può trascorrere almeno mezza giornata passeggiando piacevolmente. A poca distanza dal palazzo si trovano PLATANI ORIENTALI, dal tronco molto allargato alla base e dalle foglie ben più incise rispetto alla varietà OCCIDENTALE e all’ibrido ormai comunemente diffuso. Purtroppo non sono in condizioni molto buone, ma la loro particolarità, oltre alle dimensioni dovute all’età veneranda, li rendono degni di nota.

Una ZELKOVA (olmo del Caucaso) alta 40 metri, col tronco dalla circonferenza di 6 metri ha 200 anni come gli altri alberi monumentali, tra cui un TASSO che si trova vicino alla piccola costruzione che serve da bar e biblioteca, conosciuto come albero della morte per essere tutto velenoso all’infuori dei suoi frutti rossi, è invece in ottimo stato. Lo si riconosce dalla forma a ghianda che gli hanno dato modellandolo, con i rami che nascondono completamente il tronco grazie alle fitte foglioline scure, disposte come aghi di abete, ma meno rigide. È un albero europeo che cresce lentamente e vive molto a lungo. Il suo legno è durissimo ma elastico, tanto che nell’antichità se ne facevano scudi e anche archi.

Dal paese di Demonte, una stradina asfaltata sale ripida verso Bergemolo, a 900 m. di altitudine, fra i castagni e poi i faggi, fino ad un pianoro col piccolo borgo dove un OLMO MONTANO di circa 400 anni, circonferenza di 6 metri ed altezza di 35 dà prestigio al luogo. L’olmo fiorisce molto presto a primavera e subito ha i frutti che sembrano petali di fiori verdi, che volano via allo stesso modo.

Cinquecento metri fuori da Monteu Roero, (350 m. slm) in direzione Torino, a Villa superiore si svolta a destra e si sale fino a trovare l’indicazione per Cascina Avai. Da lì si scende per 600 m. di strada sterrata per arrivare ad un bel castagneto con grossi alberi e, soprattutto, il più bel CASTAGNO che si possa immaginare, di 350 anni, 10 metri di circonferenza e 20 di altezza, integro. Dato che è difficile trovare parcheggio presso la cascina,, consiglio di lasciare l’auto vicino al cimitero, sotto il punto in cui si svolta a destra per salire. Si troverà subito l’indicazione per la passeggiata verso la “castagna granda”. Una visita che vale davvero la pena non solo per la bellezza dell’albero, ma per il luogo in cui si trova e la sua incantevole atmosfera. Anche nell’abitato del paese il paesaggio è molto suggestivo.

Si può trovare un albero altrettanto grosso, ma non in altrettanto buone condizioni, dietro una casa privata a poca distanza da Cascina Avai. Si prosegue verso Grato e, prima di arrivarci, sulla destra c’è l’indicazione per Cascina Novarini, n, 12. Chiedendo il permesso ai gentili proprietari, si può vedere il CASTAGNO a cui sono stati tagliati parecchi rami con lo scopo di farlo riprendere dal deperimento.

sequoie di Roccavione

sequoie di Roccavione

 

A Roccavione, distante pochi chilometri da Cuneo, a circa 600 m. di altitudine, nel parco di una villa dei primi anni del novecento distrutta nell’ultima guerra, ci sono due SEQUOIE GIGANTI di 110 anni, alte 50 metri e riconoscibili da lontano, con la loro forma simile ad enormi cipressi. La più grande ha una circonferenza del tronco di 12 metri. Accanto a loro un’araucaria sofferente e tre cedri. Dalla parte opposta del vialetto, un ABETE  coetaneo.

Nel parco della certosa di Chiusa Pesio, a circa 900 m. di altitudine, c’è un PINO STROBO di 200 anni, o alto 50 metri, col fusto di 6 metri di circonferenza riconoscibile dai lunghi aghi sottili e tendenti all’azzurro, oltre che dalle pigne lunghe, strette e curve.

A San Bartolomeo, frazione di Chiusa Pesio, lasciare l’auto nel parcheggio prima della albergo Valle Pesio e imboccare la via delle Borgate. In un’ora e mezza si sale facilmente a oltre 1000 m, slm e si arriva al gruppo di rovine di Tetti Baudinet, dietro le quali si trova un bellissimo FAGGIO secolare basso ma dall’ampia chioma, con la circonferenza del tronco multiplo di quasi 8 metri

Nei pressi di San Giacomo di Entracque, a 1250 m. di altitudine, si svolta a sinistra, si attraversa il ponte e si raggiunge la ex Casa Reale di Caccia. Di fronte all’edificio dei padri gesuiti ci sono due FAGGI di 130 anni, alti una trentina di metri, col tronco di 9 metri di circonferenza.

 Da Pietraporzio, a quasi 1300 m. di altitudine, andare fino al Pian della Regina e proseguire a piedi lungo il tracciato militare che porta al rifugio Zanotti. Lungo il percorso si trova un LARICE di 650 anni, alto 25 metri e con un tronco dalla circonferenza di circa 7. È solo e, proprio per questo, è un punto di riferimento per tutti.

A Saluzzo, (395 m. slm.) nel giardino botanico c’è una SOPHORA JAPONICA PENDULA la cui età è di almeno due secoli. La circonferenza del tronco è di 2 m. e l’altezza di circa 10. Questo tipo d’albero ha dimensioni ridotte, ma ciò che lo rende spettacolare sempre è la forma dei rami che si attorcigliano come serpenti, per poi terminare con archetti. E’ forse più attraente in inverno quando, senza la copertura delle foglie, si vede la sua originale forma.

A Melle, (700 m. slm.) oltrepassando l’abitato in direzione della Francia si vede sulla sinistra un cartello che indica (a stento) la borgata Prato. Meglio lasciare l’auto perché la stradina termina presso un gruppo di case dove è difficile parcheggiare. Il percorso dura comunque dieci minuti. Continuare oltre il borgo lungo la strada sterrata da cui bruscamente parte un ramo a sinistra. Salire e, arrivati al terzo tornante si vede un CASTAGNO di 350 anni, il fusto dalla circonferenza di 10 metri e un’altezza di 33.

A Savigliano, davanti all’ospedale c’è un giardino pubblico dove 6 TASSI formano un gruppetto sempreverde. Due di loro hanno tronchi dalla circonferenza di circa tre metri e l’altezza di circa dieci. Hanno probabilmente 200 anni, come i due grossi PLATANI che ci sono in un’aiola dalla parte opposta della strada. Uno di loro ha il basso tronco con una circonferenza di circa 9 metri.

Nel cortile della parte antica del settecentesco ospedale c’è un magnifico GINKGO BILOBA maschio col tronco dalla circonferenza di circa 4 metri ed un’altezza di almeno 15, a dimora da oltre cent’anni.