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Alberi monumentali del Lazio,provincia di Frosinone

by in Alberi Monumentali, Lazio
bagolaro di Frosinone

bagolaro di Patrica

 

Arrivando da Roma, lungo la strada che dalla Casilina sale ad Anagni c’erano varie ROBINIE di oltre cent’anni e di aspetto molto bello, con tronchi dalla circonferenza fino a 3,50 m ed un’altezza di circa 10. Sono state tranciate con brutalità, trasformandole in monconi. Le presunte misure di sicurezza non si ottengono mutilando alberi, animali, persone, ma trattandoli con competenza (vedere nella rubrica piante e animali il capitolo sulle potature). Sono alberi molto robusti e le loro radici sono fra le più efficaci per consolidare i pendii e qui, lungo il ciglio della strada, sono davvero benvenute. Ad Aprile fioriscono coi bei grappoli bianchi e profumati.

Prima di arrivare al paese di Patrica, inerpicato sulla collina, prima di uno slargo si vede un enorme, bellissimo BAGOLARO lungo la strada, fuori dal cancello di una casa abbandonata. Se ne vede subito un altro altrettanto bello un poco dietro di lui, al di sopra della strada inferiore. I tronchi hanno una circonferenza di 5 metri e l’altezza è di circa 25. Il bagolaro è bellissimo anche d’inverno, per la forma a soffione della sua chioma. Questi due sono eccezionali. Sempre dietro la casa ma sul lato destro e sul terreno più basso, c’è un PINO DOMESTICO che è degno compagno dei due bagolari per età, dimensioni e bellezza. Caratteristica di questa conifera è la forma a globo della chioma in gioventù, che diventa ad ombrello con l’età, come è il caso di questo.

Nella strada che scende dietro la casa, proseguendo oltre il bivio sulla destra, sul fianco di una casa si trova un CASTAGNO dal doppio tronco davvero imponente e di età intorno ai 100 anni.

Nel centro di Settefrati, tra la chiesa e l’ufficio postale vive un bel TIGLIO selvatico dalla circonferenza di 4,5 m, alto 18. Dietro il monumento del belvedere ce n’è un altro più piccolo ma bello. Entrambi sono dimezzati nel senso longitudinale così che, se si vedono di fronte sembrano interi, ma di profilo manca loro metà chioma, stroncata durante un temporale. I rami si rompono col vento quando le radici sono state indebolite da scavi, tagli, copertura del terreno o altri danneggiamenti di cui ben raramente la gente è consapevole. La mancanza di salute delle radici causa malattie ai rami. Il tiglio è un albero dalle molte qualità curative nei fiori, nelle foglie, nel legno. A maggio fiorisce spandendo un delizioso profumo. La varietà selvatica ha piccole foglie seghettate a forma di cuore, che in autunno, prima di cadere, diventano di un bel giallo vivace.