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Alberi monumentali della Toscana, provincia di Pisa

by in Alberi Monumentali, Toscana
quercia virginiana orto botanico di Pisa

quercia virginiana orto botanico di Pisa

 

Circa 4 km a sud di Pontedera, sulla strada che va a Peccioli, sulla destra si vede un parco privato con dei platani. E’ quello della fattoria la Cava. Su di un lato sale la strada sterrata che porta alla casa del custode, (Tel. 0587 475297) al quale occorre chiedere il permesso di visitare un enorme PLATANO che, nonostante dicano abbia solo un centinaio d’anni, sembra ben più antico per le considerevoli dimensioni. La circonferenza del tronco è di circa 5 metri e l’altezza supera i 40. I platani sono fra gli alberi più grandi che abbiamo in Italia, molto resistenti all’inquinamento e per questo impiegati per abbellire i viali cittadini. Quando vengono fatte le orribili mutilazioni chiamate potature, da gente incompetente, li si fanno ammalare e morire. La loro corteccia chiara e chiazzata, che si sfalda a placche in vari toni di colore è molto bella. Le grandi foglie palmate, in autunno diventano di un bel giallo ed arancione, prima di cadere.

All’Orto Botanico di Pisa si trovano vari alberi che superano i cent’anni, ma quelli dall’aspetto più armonioso sono un BAGOLARO, alto 27 metri e con la circonferenza del tronco di circa 4, che si vede anche dalla via porta Buozzi. Ha foglie seghettate di un verde vagamente azzurrino e frutti simili a piccole ciliegie nere, mangiate dagli uccelli, ma un tempo anche dagli uomini. La corteccia è grigia e liscia. Una bella QUERCIA VIRGINIANA sempreverde, più bassa ma con un bel tronco in parte rivestito di muschio ha la circonferenza di circa 4 metri. C’è poi un TASSO femmina, non molto voluminoso nel tronco ma con un’amplissima chioma che arriva a terra e si vede dal cancello su via Roma. Mentre i maschi portano sui rami i germogli dei fiori per tutto l’inverno, simili a minuscole sferette chiare, sotto le foglioline, le femmine mostrano solo verso fine inverno le puntine che diventeranno frutti rossi a fine estate. Sembrano bacche e sono invece morbidi arilli che avvolgono un grosso seme. Tutto è velenoso, tranne la polpa rossa dei frutti. Vicino al muro ci cinta di via Roma c’è un TIGLIO. A maggio profuma dolcemente coi suoi fiori giallini, ricchi di nettare, che le api aiutano a diventare frutti simili a noccioli di ciliege, portati lontano da un’ala a cui sono appesi.