Blog

Alberi monumentali del Veneto, provincia di Treviso

by in Alberi Monumentali, Veneto
sophora japonica pendula di Tezze

sophora japonica pendula di Tezze

 

Passato Maser, a sinistra su una leggera curva, un antico BAGOLARO fa da spartitraffico all’inizio di una stradina secondaria. E’ capitozzato e dunque molto basso, dal grosso tronco che ha preso la forma di un corpo a metà fra l’umano e l’animale, con una folta zazzera fatta dalle sue foglie seghettate e appuntite. Questo tipo d’albero, frugale e resistente, dalla chioma a globo, è soprannominato “spaccasassi” proprio per questa sua qualità e “albero dei rosari” perché con i noccioli dei suoi frutti, piccole ciliegie scure gradite dagli uccelli, si facevano i rosari.

A Castelfranco, in piazza Giorgione al n.58a c’è un bel palazzo cinquecentesco che, al piano terra ha un bar. Entrando nella galleria sinistra, oltrepassare tutti i cortili condominiali e raggiungere l’ultimo, dove si trova una magnifica SOPHORA JAPONICA PENDULA, unica superstite del giardino padronale. Ha un’età stimabile intorno ai 200 anni. Si riconosce questo tipo d’albero orientale per i rami serpentiformi che terminano con archetti. Si ammirano meglio in inverno, quando si spoglia della sua fitta chioma a foglioline simili a quelle della robinia.

Lungo la strada principale di Castione di Loria si vedono le mura di cinta della secentesca villa Civran, adesso sede dei missionari Sacra Famiglia. Si vedono già da lontano le chiome di due bei GINKGO BILOBA alti all’incirca 25 metri, coi tronchi dalla circonferenza di 4 metri ed una possibile età di 200 anni. Questo tipo d’albero è fra i più antichi, esistente già in epoca giurassica. Ha le caratteristiche foglie a ventaglio che in autunno si fanno di un luminoso giallo

Ad Asolo, nell’arrivare al centro storico si vedono le ampie chiome di LECCI nel giardino della villa che era stata di Freya Stark. Sono bellissimi alberi di 150 anni circa, due dei quali proprio vicino alla strada e all’antico lavatoio.

Oltrepassata la bella villa, continuare sulla destra e scendere in via Foresto vecchio, una piacevole strada ben poco frequentata dalle auto, che porta fino al piano. Lungo il percorso c’è l’enorme ceppaia con una corona di nuovi rami di un CASTAGNO di circa 300 anni.

A Conegliano, vicino alla scuola enologica, all’angolo con la via XXVII Aprile, c’è un PIOPPO GRIGIO di circa 100 anni, molto bello. Questo tipo di pioppo è un incrocio fra quello bianco e quello tremulo

Sempre a Conegliano, al n. 4 della via Diaz, aperta in epoca napoleonica, c’è un CIPRESSO che ha più secoli.

Nel comune di Vazzola, a Tezze sul Piave, in via Tonini, 42, una magnifica SOPHORA JAPONICA PENDULA si affaccia da circa 200 anni sulla strada, da una collinetta in una proprietà privata. Questo albero di origine cinese, nonostante sia detto Japonica, è soprannominato albero pagoda a causa del fogliame fitto, disposto come tegole sopra archetti che partono da rami tanto ondulati sa sembrare grossi serpenti. Sembra di trovarsi sotto delle cupole architettoniche. Fiorisce ad anni alterni con grappoli di fiori bianchi e profumati. I frutti sono dei baccelli. Il rialzo su cui si trova potrebbe essere stato un’antica ghiacciaia. Forse, quando è stato piantato, si trovava nel giardino di una proprietà signorile, adesso molto ridotta.

A sud nel comune di Salgareda, lungo la strada in località Campodipietra, davanti alla barchessa della villa Carretta e dietro un capitello (altarino) barocco, c’è un PLATANO di circa 150 anni.

Andando Verso Vittorio Veneto, poco dopo essere entrati nel territorio comunale di Miane, sulla sinistra si vedrà la via del bosco di Madean. E’ una piacevolissima strada lungo la quale ci si può rendere conto dell’altitudine verso la quale ci si dirige, vedendo quali alberi si incontrano. Dapprima si trovano i castagni, che sono a loro agio dai 300 ai 700 metri. Fra loro c’è qualche aggraziata betulla, che condivide volentieri il loro spazio. Ci sono anche degli abeti rossi, piantati probabilmente da qualcuno, perché la loro altitudine preferita inizia oltre i 1000 metri. Finito il castagneto, si iniziano a vedere i FAGGI di cui uno, enorme, che si nota sotto il livello della strada, vicino ad una minuscola baita. Quello è un albero della probabile età di 300 anni ed un’altezza di 35 metri.

A Vittorio Veneto, sull’angolo fra viale Vittoria e via Trento e Trieste, c’è un bellissimo IPPOCASTANO di 140 anni, la circonferenza del tronco di 4 metri e l’altezza di 17- Questo tipo di albero si chiama così a causa delle sue castagne, usate come foraggio e medicina per i cavalli. Per questo in passato lo si piantava presso le stazioni di posta, dove sostavano carrozze e cavalieri.