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alberi monumentali del Lazio, provincia di Viterbo

by in Alberi Monumentali, Lazio
frassino Monteromano

frassino di Monteromano

 

Nel giardino del favoloso Palazzo Farnese di Caprarola, al livello inferiore si trova un grande CIPRESSO che molto in basso si dirama, sviluppando un’ampia chioma. Circonferenza circa 4,50 m. Salendo al secondo livello c’è un gruppo di bei CASTAGNI di cui uno del tutto integro e con una circonferenza di 5,50 m. Ancora più su, dove ci sono fontane in un emiciclo, si trova un LECCIO notevole in equilibro sul margine del muro, di cui è difficile prendere le misure data la posizione. La circonferenza potrebbe essere di 4 metri. Nel giardino della villa Lante a Bagnaia, dove le fontane di grande originalità sono attive anche d’inverno, al livello di quella detta “dei lumini” ci sono PLATANI con la circonferenza del fusto intorno ai cinque metri, Nella parte del giardino meno formale sono i LECCI ad essere imponenti ed espressivi nella forma, con circonferenze del fusto intorno ai quattro metri e mezzo. A Nepi, in piazza Enrico Minio c’è un fontana a livello del prato con una serie di cascatelle che si fermano poco prima di un LECCIO con circonferenza del fusto intorno ai 4 metri. Sulla sommità della zona archeologica di Sutri, molto affascinante, c’è un boschetto sacro di LECCI ultracentenari, tutti piuttosto alti, data la vicinanza fra di loro.

A Vetralla, prendendo dalla chiesa la via Sant’Angelo si arriva presto in una zona molto suggestiva con antichi CASTAGNI, CERRI e FAGGI, molti dei quali hanno 180 anni. Fuori dal Monastero di Sant’Angelo, a lato del cancello di ingresso al castagneto, si può vedere anche un BOSSO di dimensioni eccezionali per il suo carattere di arbusto. Infatti cresce molto lentamente, producendo un legno pesantissimo e comunque non superando mai le dimensioni di un alberello, anche quando, come questo, ha più di 100 anni. Di bosso sono fatte spesso le siepi dei cimiteri e dei giardini all’italiana. Oltre il cancello ci sono CASTAGNI monumentali. A quell’altitudine, di circa 500 m sul livello del mare, crescono i faggi che di solito vivono ad almeno 900 m.

Salendo verso i monti Cimini, è sorprendente vedere la strada alberata con antichi CASTAGNI, con circonferenze anche di 4 o 5 metri. Scendendo verso il lago di Vico e risalendo verso Vetralla, la bellezza dei castagneti è di grande suggestione e vale davvero la pena di ammirarli. Ci sono anche dei noccioleti, che si riconoscono per la forma degli alberelli con molti piccoli tronchi che partono da un unico punto e si allargano come un getto di fontana.

Da Vetralla si prende la strada per Blera, oltrepassando il centro abitato su un ponte altissimo, al di sotto e sui lati del quale la vegetazione è spettacolare. Si continua sempre diritti fino al bivio fra Civitella Cesi e Monteromano. Sulla destra c’è il fontanile dei Trocchi dietro al quale vive un FRASSINO del tipo angustifolia, con le foglie seghettate, col tronco dalla circonferenza di circa 3 m e l’altezza di 20. Il frassino ha radici così ben ancorate nel terreno che, per i popoli celtici, era l’albero che sorreggeva il cielo. Ha proprietà medicinali, un tempo considerate magiche.

Ad Oriolo romano si trova il parco annesso alla Villa Altieri, composto in gran parte di grandi LECCI con circonferenze del fusto che in media sono intorno ai quattro metri. C’è però anche qualche CASTAGNO, di cui uno con una circonferenza di circa cinque metri, dei CERRI, di cui uno con una circonferenza di circa quattro metri e trenta, qualche ABETE BIANCO e qualche TASSO, oltre a dei LAUROCERASI coi fusti coricati, come è loro tendenza, che creano un ambiente suggestivo.

C’è poi la faggeta di Monte Raschio, patrimonio UNESCO dal 2017, che si è sviluppata a quattrocentocinquanta metri di altitudine anziché i novecento che le sono abituali, grazie all’umidità e alle condizioni particolari di questa zona.