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La gentilezza: qualità ed effetti

by in Umanità

 

La rudezza che ciascuno subisce spesso dalla vita e dai propri simili suscita rabbia e quindi aggressività. Se però si trattano le persone, gli animali o l’ambiente sotto la spinta di simili impulsi, il risultato innesca facilmente una catena di negatività molto spiacevole che rischia di irradiarsi sempre di più, ritorcendosi anche su chi l’ha causata. A partire magari da futili motivi può finire in tragedia, come provano innumerevoli liti, omicidi, guerre di ogni dimensione, dalle famiglie a interi popoli. Capita solo ogni tanto che le male parole e gli atteggiamenti arroganti cadano su qualcuno che non se la prende e risponde con calma e gentilezza, spegnendo così le pericolose scintille. Una simile reazione è generalmente quella di una persona con una grande solidità interiore, che non si lascia provocare. Non sempre, però, ha un carattere mansueto, ma ha fatto un costante e lungo lavoro interiore, raggiungendo la consapevolezza profonda anzitutto di quanto tutti possiamo sbagliare, anche senza averne alcuna intenzione. Si sbaglia soprattutto quando si ha paura di qualcosa, che spesso è l’essere giudicati delle nullità, oppure quando si è stanchi, si ha fame, freddo, si è malati o tristi e la debolezza che ne consegue porta all’errore e anche ad essere aggressivi. Dunque rispondere sullo stesso tono è ingiusto, oltre che dannoso.

 

 

C’è chi difende i propri modi villani e le parole dure con il pretesto della sincerità: se si è arrabbiati è giusto dimostrarlo. In certi casi lo è, ma molto più spesso l’aggressività verbale e dei modi è espressione della propria debolezza interiore, che si scarica sugli altri alla prima occasione. In questo modo si ferisce la persona verso cui è diretta, senza risolvere il problema. I danni possono essere molto gravi e irrimediabili e, nel migliore dei casi, si sarà dato un contributo negativo alla propria e all’altrui giornata. Tutti soffriamo per le più diverse ragioni. Cominciamo dunque da noi stessi ad evitarne almeno qualcuna.

Ma che si sia gentili per nobiltà d’animo o per convenienza e addirittura per ipocrisia, la gentilezza è un balsamo. E’ facile imprecare, lasciarsi andare a male parole o peggio. Questo lo sa fare chiunque. E’ invece impresa di cui pochi sono capaci il saper calmare il tumulto delle pulsioni proprie e altrui o anche semplicemente offrire una ragione per sentirsi più sereni. Inoltre, se si vuole qualcosa di buono e ben fatto dagli altri, con i modi ruvidi si ottiene un cattivo risultato, se non subito, certo prima o poi.

Sta a chi riceve la gentilezza valutare se deriva dal desiderio di ingannare o di portare pace. Fare attenzione è compito di ognuno e lo è anche comportarsi in modo rispettoso, perché già ci sono tante prove da affrontare, senza che vi si aggiunga la maleducazione, l’indifferenza e la cattiveria.

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