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Fiori dalle curiose particolarità

by in Piante, giardini, parchi
mais - fiore femminile - da Wikipedia

fiore femminile di mais – da Wikipedia

 

Tutte le piante propagano la propria specie tramite i semi, oltre che in vari altri modi e dunque portano fiori che, una volta fecondati, diventano frutti con semi. Ma i fiori a volte hanno un aspetto che per noi è difficile da riconoscere come tali, fra cui quelli del mais. Questa grande pianta erbacea, originaria dell’America del sud, dove è presente in tantissime varietà, colori e dimensioni, è conosciuta anche come granoturco, probabilmente perché da noi spesso ciò che è poco comprensibile, strano o esotico è detto “turco”. Fino alla colonizzazione seguita al viaggio di Cristoforo Colombo, questa pianta era sconosciuta in Europa e prima che venisse impiegata come alimento umano è passato tanto tempo.

Il polline, che è l’elemento maschile fecondatore, nel mais si trova nel pennacchio che è l’infiorescenza sull’apice della pianta, mentre sul fusto sporgono gli spadici con i lunghi fili setosi dei fiori femminili nascosti al loro interno. Il vento, soffiando sui ciuffi carichi di polline lo trasportano verso le altre piante, dove si posa sugli stili femminili (le sete sporgenti). Attraverso di esse che diventano tubolari, raggiunge l’interno dello spadice, dove si trova l’ovario, fecondandolo e dando origine ciascuno ad un chicco, vale a dire un seme.

 

fiore di carciofo

 

Una pianta alimentare molto elegante, che meriterebbe di essere tenuta in giardino è il carciofo, di cui raramente vediamo il fiore, perché non gli lasciamo la possibilità di svilupparsi. Quello che mangiamo in inverno, infatti, è il ricettacolo carnoso e la base delle brattee, dove la fitta peluria se ne avesse il tempo si alzerebbe a primavera espandendosi sulla sommità in un bellissimo colore violetto. Il grande fiore con innumerevoli petali tubolari è ermafrodita e viene fecondato dagli insetti. Dopo qualche tempo al posto dei petali ci sarà la fitta e morbida peluria con minuscoli acheni alla base, che col vento volano via e possono dare origine a una nuova pianta. I coltivatori, però, utilizzano a questo scopo i “carducci”, che sono polloni (nuovi getti) spuntati dal rizoma (radice carnosa orizzontale) della pianta.

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