Blog

Legni di colore

by in Piante, giardini, parchi
pau brasil foglie e legno di Valentino Liberali -Wiki

pau brasil – foto di Valentino Liberali da Wikipedia

 

Foglie, frutti, fiori, radici di molte piante erbacee e di licheni sono stati ampiamente utilizzati fino all’ottocento per tingere i tessuti, i capelli, la pelle o dipingere quadri. Anche molti alberi sono stati sacrificati per questo scopo e dal loro nome deriva addirittura quello del Paese di cui sono originari. E’ il caso del pau brasil di cui si riconosce facilmente la provenienza e anche il colore, dato che brasa significa brace. L’albero è chiamato anche pernambuco, da cui ha preso il nome l’omonimo stato brasiliano. Il termine scientifico è però Caesalpina echinata, albero leguminoso, spinoso e con piccole foglie, come molti di questa famiglia. Ha fiori profumati con 4 petali gialli e uno rosso.

Oltre ad essere usato per realizzate oggetti, il legno in passato è stato sminuzzato per estrarne il colorante di buona qualità e minor costo rispetto agli altri, così che il taglio scriteriato degli alberi lo ha portato quasi alla completa estinzione nel giro di un secolo. Così nei suoi spazi è subentrata la produzione di canna da zucchero e di caffè. Adesso è coltivato come albero ornamentale.

 

Haematoxylon_campechianum foto kurt stueber da wikipedia

foglie di campeggio – foto di Kurt Stueber da wikipedia

 

Un’altra leguminosa colorante rossa in cui si riconosce una città è il messicano albero di campeggio, in spagnolo campeche, Aematoxylon campechianum. Anche lui è spinoso e ha fiori bianchi. I vari colori che si possono ottenere, dipendono dall’ossidazione di una sostanza incolore che tende al giallo rosso se il ph viene reso acido, mentre va verso il rosso violetto se alcalino. Con successivi bagni si arrivava al nero con sfumature blu, rosse o verdi.

Il nero si otteneva anche col tannino del legno di castagno e di quercia o con le foglie e il mallo di noce, colti a giugno e lasciati a fermentare anche per un anno. Il colore ocra, terra di Siena e verde oliva potevano essere ottenuti con gli stessi ingredienti. Il marrone si ottiene anche dall’ontano e dal salice rosso.

 

henne fiori e frutti

henné fiori, frutti e foglie – foto da natureloveyou sg

 

L’henné, conosciutissimo arbusto di origine nordafricana e indiana, che può vivere anche cent’anni diventando alto come un albero, ha il nome scientifico di Lawsonia inermis, perché il naturalista inglese John Lawson l’aveva descritto diffusamente. Ha fiori bianchi o rosa con semi blu, ma il colorante rosso si ottiene dai ramoscelli triturati. Fin dal tempo dei faraoni è documentato il suo impiego per tingere la pelle, i capelli e i tessuti, anche perché è disinfettante. In ambiente acido, (con aggiunta di aceto o sale, per esempio) il colore si fissa meglio.

 

Altri articoli sui vegetali coloranti si trovano qui

I link a tutti gli articoli pubblicati finora li trovate qui