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Murales del XXI secolo, Roma e Firenze

by in Arte e cultura, Italia inconsueta

murale di Mona Caron a Taiwan- foto dal sito monacaron.com

 

Nel nuovo millennio si è diffusa nel mondo la pittura murale di enormi dimensioni, che occupa per intero le facciate cieche dei condomini nelle città, dando importanza ai quartieri in cui si trovano con immagini molto belle e ben fatte. Sono realizzate da artisti di talento che spesso esprimono nella loro opera qualcosa di importante per la società e per l’ambiente. E’ il caso della svizzera Mona Caron che a partire da San Francisco dove risiede, ha portato in tante città del mondo le sue “erbacce” (weeds in inglese) rendendole magnifiche con colori e forme tali da farle apparire come in effetti sono quando le si guarda con attenzione nei luoghi dove spuntano spontaneamente. Sono al tempo stesso un richiamo alle virtù delle piante e a quelle delle persone che si impegnano dando il meglio di sé, pur partendo da condizioni svantaggiate.

 

i murales di Hitnes a Roma, quartiere san Basilio

 

L’artista romano Hitnes, invitato nel 2014 dall’associazione Walls per riqualificare il quartiere di san Basilio a Roma, ha dipinto ben sei facciate fra via Arcevia e via Cagli, mentre lo spagnolo Liqen (nome d’arte che significa lichene) ha realizzato due opere in via Maiolati. Entrambi sono ambientalisti e le loro opere rappresentano qui piante e animali. Nel quartiere romano di Tor Marancia hanno lavorato vari artisti, tra cui il più noto è Jerico Cabrera Carandang, per il progetto Big City Life. A Roma, in via Porto Fluviale, 18, Iena Cruz ha dipinto nel 2018 una pittura murale con colori antismog chiamati Airlite, che purificano l’aria in contatto con la superficie. Un secondo murale con questi colori, di Maria Ginzburg, si trova alla Garbatella, non su una parete di condominio ma su metà perimetro della piazza all’ingresso della metropolitana della linea B. Fa parte del progetto Urban Fragments e in particolare a Yourban 2030 riferito agli obbiettivi dell’ONU per la sostenibilità entro quell’anno.

Anche altri quartieri come Ostiense, Il Quadraro, Pigneto, San Lorenzo e Rebibbia hanno i loro murales, di cui si possono trovare in internet foto e indirizzi. Molto scenografiche sono le grandi scalinate con i ritratti in bianco e nero di celebri attrici sui gradini come a Trastevere, in via Ugo Bassi, quello di Elena Sofia Ricci nel ruolo di Cristina Trivulzio di Belgioioso. Anna Magnani è ritratta sulle scale di accesso del Mercato Trionfale, via Andrea Doria. In via del Ronciglione c’è Michèle Mercier e in via Fiamignano si incontra Ingrid Bergman. L’autore è Diavù.

In provincia di Firenze altri due artisti attenti all’ambiente, il marchigiano Blu, (che tiene segreto il vero nome e la data di nascita) e l’abruzzese Andrea Parente, in arte Alleg, hanno realizzato un’opera ciascuno sulle pareti esterne di un edificio di Mondeggi, la “fattoria senza padroni” gestita da volontari che l’hanno trasformata per renderla sostenibile e con prodotti genuini. Di Alleg è anche l’opera in bianco e nero sulla cabina elettrica del Rosi a Campi Bisenzio FI).

 

Nelson Mandela a Firenze – di Jorit – foto da Informatore Coop

 

In piazza Leopoldo a Firenze c’è il volto sorridente di Nelson Mandela, dipinto dal napoletano Jorit (pseudonimo di Ciro Cerullo), noto per i suoi ritratti di personaggi che sono stati importanti per le loro attività sociali. Si riconosce chi li ha realizzati per le due strisce rosse aggiunte su ogni guancia, simbolo dei rituali magici curativi, usati dai nativi dei continenti diversi dall’Europa. In via Canova, ci sono invece due ritratti: uno di Gramsci, sempre di Jorit, il secondo di Davide Astori dipinto dal siciliano Gulio Rosk. A Scandicci (FI), piazza del Mercato, il Ginger, spazio pubblico di confronto e dibattito è stato dipinto da Millo, James Boy, Ache 77, Exit/Enter. Sempre a Scandicci, lo spazzio Gucci art lab, via Nazioni Unite,1, le pareti esterne sono state dipinte da tre diversi artisti.

Pitture murali che esprimono concetti a cui pensare, devono molto all’arte di Banksy, che nel secolo scorso ha lavorato sui muri dei luoghi più degradati, dando loro una nuova dignità. (Vedere articolo)

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