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Parco di Villa Negrotto Cambiaso ad Arenzano (GE)

by in Piante, giardini, parchi

villa Negrotto Cambiaso – adesso sede del Comune di Arenzano

 

Verso fine ottocento, ad Arenzano una villa cinquecentesca venne trasformata un una sorta di castello neogotico per la grande famiglia genovese Pallavicino. Nel ventesimo secolo appartenne invece alla marchesa Negrotto Cambiaso, che fece costruire nel 1931 la bella serra in metallo e vetro. Lasciò tutto in eredità al Comune di cui è adesso la sede. Il parco di tre ettari e mezzo venne realizzato sui terreni agricoli intorno alla villa dei Pallavicino, dove si trovavano lecci e cipressi, a cui vennero aggiunti pini e allori per fare una fitta barriera lungo il confine. Altri sempreverdi ma di origine esotica vennero messi a dimora negli spazi più interni, con sufficiente spazio intorno perché se ne potesse ammirare la bellezza: cedri del Libano, deodara e dell’Atlante, che si riconoscono dall’ampiezza della chioma di aghi a ciuffetti, il calocedro che curva i grossi rami dalla corteccia rossiccia e ha le foglie che ricordano quelle dei cipressi, la Cryptomeria elegans dalla chioma vaporosa, che in inverno si fa color rosso cupo, la magnolia con le sue grandi foglie coriacee e lucide, i canfori dai piccoli frutti come perle nere.

cicadina di età avanzata nel parco di Arenzano

 

Il gran numero di sempreverdi permette di allontanare dai giardini la tristezza dell’inverno e nelle regioni più calde come la Liguria, le palme trovano ottima accoglienza, come si vede anche qui. Oltre a quelle cinesi, più piccole e resistenti al freddo, ci sono quelle delle Canarie, diffuse anche lungo le strade delle città liguri. Sembrano piccole palme, ma sono invece cicadine, quelle a cui l’età ha fatto incurvare e coricare il fusto, dando loro un aspetto di sculture vegetali su cui sono cresciuti tanti nuovi ciuffi di foglie. Alta e svettante è la Washingtonia filifera, che si riconosce dai fili con cui terminano le sue foglie a ventaglio. La sagoma delle araucarie bidwilli e heterophilla si nota con frequenza anche negli altri parchi cittadini della Liguria. La prima ha la sommità tondeggiante e i rami spaziati tra loro sono ricoperti di piccole foglie durissime e pungenti dalle dimensioni digradanti e disposte in forma elicoidale. La seconda si distingue per lo spazio tra i vari livelli su cui sono innestati i rami, le cui foglie molto piccole, dure e incurvate, formano una sorta di tubicini che sembrano fatti di fibre intrecciate. Per ammirare al meglio la chioma piumosa degli americani cipressi calvi, occorre aspettare fine Novembre, quando diventa di un rosso spettacolare prima di cadere a terra. Al suolo si evidenzia un’altra particolarità di questi alberi, che consiste nei pinnacoli legnosi spuntati dalle radici attraverso cui, nelle paludi dove comunemente vivono, portano l’ossigeno nel terreno molle, impedendo che marciscano.

Ci sono varie altre specie di alberi esotici ed europei in questo parco a ingresso libero che si può considerare un orto botanico per la sua bellezza e varietà, facendo familiarizzare i visitatori con quelli che troveranno nella regione.

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