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Un mondo perduto

by in Libri selezionati

Walter Bonatti, famoso alpinista negli anni cinquanta e sessanta del novecento, si è poi dedicato all’esplorazione, quasi sempre solitaria, di numerose località selvagge, pubblicando le proprie esperienze sulla rivista Epoca. Ha conosciuto i territori più difficili e si è confrontato con loro per provare cosa significa il contatto con i fenomeni naturali, con gli animali selvatici, con le popolazioni che vivono in simbiosi con gli ambienti più simili a quelli in cui hanno vissuto i nostri progenitori. Ogni volta ha saputo coinvolgere i lettori con le parole e con le fotografie nel proprio sentire e nella comprensione di quel modo di vivere. Di particolare interesse sono le sue osservazioni sugli animali più pericolosi come gli orsi, i leoni, i lupi, che in condizioni normali, vale a dire non sotto stress, purché si rispettino i limiti territoriali e di comunicazione corporea, non aggrediscono gli umani. Dopo aver osservato con sorpresa il comportamento di coloro che condividono con tranquillità i territori degli animali, ha usato i loro stessi modi con successo. E’ infatti il fraintendimento che spesso si crea fra “diversi” a suscitare reazioni aggressive. Certo occorre molta pazienza, coraggio, spirito di osservazione e, soprattutto rispetto, per non fuggire e non sparare, salvo effettiva necessità, ma Bonatti con le sue esperienze di fronte agli animali più temibili ci fa riflettere su quanto fra umani valga la stessa regola. Osservare e cercare di comprendere e rispettare la condizione altrui, il “funzionamento” della loro psicologia, è indispensabile se si vuole la non belligeranza e ancora di più l’intesa.

Questo libro, portandoci mentalmente in modo mirabile nei luoghi più irraggiungibili per noi, ci aiuta anche ad avvicinarci un poco alla loro essenza e a trarre insegnamento applicabile alla vita quotidiana con le sue tante, insidiose trappole.