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Museo degli usi e costumi della gente trentina

by in Musei della natura e dell'uomo

 

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casa delle api

 

Dalle cantine ai solai dell’antica Prepositura Agostiniana di San Michele all’Adige, oggetti, abiti, mobili e attrezzi che i trentini usavano fino al secolo scorso hanno adesso un posto d’onore in quello che è diventato il museo degli usi e costumi. Mostrano com’era la vita nella famiglia e nella comunità e sottintendono quanto dovessero alla natura e in particolare agli alberi, perché dal cibo alle medicine, dal fuoco alla carta, dalle case ai mobili, dalle armi agli attrezzi, dai carri alle navi, tutto è stato possibile per loro mezzo.

Alle api, su cui contavano per la trasformazione dei fiori in frutta e verdura, produttrici di miele, propoli, pappa reale e cera, è dedicata una sala con alveari, bugni e apparecchi usati dagli apicoltori.

Ai tempi dell’antica Roma, la perfetta organizzazione nel lavoro e nella vita delle api era tanto ammirata, che le arnie costruite con paglia o ramoscelli avevano uno sportello posteriore per prelevare il miele senza danneggiare gli insetti.

Nel medioevo anche l’apicoltura era decaduta, come la coltivazione della vite e dell’olivo. Chi ancora la praticava, salvo in Puglia e Sicilia, lo faceva coi bugni primitivi, di tronchi d’albero, che con la loro forma costringevano all’uccisione delle api per poterne prendere il dolce cibo. Qualche volta, come era successo a Catanzaro, i bugni erano anche stati utilizzati come difesa, buttandoli ronzanti sul nemico, dall’alto delle mura cittadine.

All’inizio dell’ottocento, sono stati diversi apicoltori a realizzare arnie coi telai mobili, per raccogliere il miele di nuovo nel modo incruento, come si continua a fare oggi .

Nelle sale del museo, solo leggendo un cartellino si comprende che due statue ottocentesche in legno dall’aspetto umano, in grandezza naturale, erano bugni che servivano ad intimorire gli orsi, notoriamente ghiotti di miele. Uno è un soldato austro-ungarico e l’altro è un gentiluomo col cilindro, che dissimula in una giuntura del vestiario, la fessura da cui entravano le api.

Nella biblioteca specializzata all’ultimo piano, si potrebbero passare giornate intere a consultare i libri che parlano delle tradizioni culturali e dei mestieri tradizionali d’Italia e del mondo.

bugno in legno a grandezza naturale

bugno in legno a grandezza naturale

 www.museosanmichele.it

 In tutta la provincia si trovano notevoli alberi monumentali che vale la pena di vedere.