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Zona d’ombra

by in Film selezionati

Film del 2015 di Peter Landersman, ispirato alla storia vera accaduta in USA che ha avuto per protagonista il dott. Bennet Omalu (Will Smith) di origine nigeriana e di grande cultura, oltre che di profonda competenza medica e onestà. Nella sua qualità di neuropatologo, facendo l’autopsia ad un celebre ex giocatore di football che si era suicidato dopo un lungo periodo di gravi disturbi al cervello e degrado sociale, aveva scoperto delle lesioni invisibili alle Tac e ad altre analisi ordinarie. Nella successiva autopsia ad un altro ex giocatore aveva rilevato lesioni simili e si era consultato quindi con il maggior luminare di neuropatologia per avere conferma della sua ipotesi riguardo alle cause. Riteneva, infatti, che fossero gli innumerevoli colpi alla testa che avvengono durante le partite, a danneggiare il cervello. Insieme a lui aveva pubblicato i risultati dello studio su una prestigiosa rivista scientifica avendo come reazione l’accusa di millanteria da parte della società organizzatrice di questo sport popolare quanto violento, con un giro d’affari colossale. Da qui era partita una lotta che si era protratta per diversi anni, durante i quali il dott. Omalu aveva dimostrato un coraggio esemplare. In questo film si pone il quesito che spesso emerge riguardo alla convenienza economica e morale di attività che generano grandi benefici da una parte, ma grandi danni dall’altra. Dove sta ciò che è giusto? E’ meglio tacere e sacrificare alcune persone o rivelare il pericolo e lasciare alla coscienza individuale la scelta? O ancora, sarebbe giusto sopprimere e vietare ciò che è pericoloso?