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Il mosaico di Andreina (AR)

by in Arte e cultura

 

Nel 1997 si era saputo che la moderna chiesa dello Spirito Santo nella frazione Indicatore ad Arezzo, sarebbe stata demolita per la sua instabilità. Erano stati il sole, la pioggia, il vento, ma anche le vibrazioni del traffico e il proprio peso, che nel corso degli anni avevano minato il terreno su cui era stata costruita. Ma all’allora giovane artista Andreina Giorgia Carpenito era balenata invece l’idea di dare concretezza al proprio modo di vedere il mondo, trasformando ciò che sembrava destinato a una triste fine, in una splendida realizzazione.

Nel suo lavoro creativo in collaborazione con architetti e costruttori aveva imparato come ridare solidità agli edifici in pericolo e sapeva che qui lo avrebbe dovuto fare con le sue sole forze. A darle una simile capacità sarebbe stata la tecnica del mosaico, che ricorda i coleotteri i cui corpi indifesi si rivestono di una corazza robusta ma leggera, l’esoscheletro, impreziosita spesso di colori magnifici. Una volta approvato il progetto le pareti, i pilastri, il pavimento dentro e fuori la chiesa vennero perciò rivestiti da lei stessa con leggero gasbeton cellulare, rete e colla, che sarebbero poi stati decorati con frammenti di ceramica, marmo o vetro colorato. Nel corso di tredici anni, fino al 2010 Andreina ha dipinto la grande vetrata dell’abside, la pala d’altare e quattro tavole, mentre sul sagrato ha composto il tappeto di duecentoquaranta metri quadri in grès e porcellana colorata con immagini a mosaico ispirate alla visione di Ezechiele.

 

 

Con il nome del profeta biblico che durante l’esilio col suo popolo vide la grande nube arcobaleno, in cui aveva riconosciuto i simboli di gloria dell’opera divina, nel 2012 è nata l’associazione di promozione sociale per lo sviluppo del progetto. E’ lo strumento giuridico necessario all’accoglienza di volontari da tutto il mondo per aiutare Andreina a proseguire la realizzazione del mosaico, ma anche ad offrire corsi gratuiti che attraverso l’arte diano respiro al mondo interiore di ogni partecipante. Dal 2013 affluiscono all’Indicatore studenti, artisti e volenterosi di diverse provenienze che, dopo le conferenze di Andreina nelle ambasciate, le fondazioni, i musei e le università, vogliono partecipare all’opera, sostenuta dalla donazione dei materiali da parte di ditte e il contributo di quanti hanno fiducia nel suo operato. Il mosaico, anche se ancora in lavorazione, ha dato al nome Indicatore il significato tangibile di quanto le idee possano generare fatti di grande rilievo, se vengono da una mente aperta come quella di Andreina.

Articoli su lavori in mosaico: Marco Bravura, Corrado Cagli, Tonino Guerra,

Articolo su un’opera di trasformazione realizzata da una donna Il giardino della valle

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