I miei articoli

Brevissima storia della vita sulla terra

by 22 Aprile 2024

Il libro Brevissima storia della vita sulla terra di Harry Gee del 2022 è affascinante per la capacità di descrivere il succedersi di continue trasformazioni e adattamenti del nostro pianeta alle condizioni sempre mutevoli, innanzitutto della sua posizione nello spazio rispetto al sole, poi a quelle dei propri elementi. Le contrazioni ed espansioni degli oceani e delle terre, le esplosioni dei vulcani, gli innumerevoli eventi che hanno sconvolto la superficie del suolo e del cielo si vengono a conoscere con parole tanto evocative da far apparire nella mente le scene come in un film. Anche se buona parte delle persone è consapevole di quanto ogni parte del mondo influisca su tutto il resto, con tali vivide descrizioni l’impressione si imprime nella mente con ancora maggiore profondità. Ci si rende conto di quanto ogni cambiamento di forma e di funzione degli elementi, delle piante, degli animali sia conseguenza di una necessità e niente può più apparire casuale. Il tratto fondamentale della vita, che sempre oscilla fra due estremi opposti, appare qui ancora più duro. Le trasformazioni fisiche e di carattere della specie umana, gli spostamenti seguendo le mutazioni del clima con la loro influenza sulle condizioni dei territori e delle possibilità di sopravvivenza per la nostra specie e per gli animali, si rivelano come il destino di ogni epoca della terra.

***************

Il mondo interiore è altrettanto importante di quello che ci circonda. Ecco perché questo sito si occupa di entrambi.

Quando a pagare le nostre scelte sono gli altri

by 9 Aprile 2024

 

E’ buona cosa fare ciò che si sente nel profondo, che si tratti del proprio lavoro, delle scelte di vita, delle persone da frequentare. Basta tenere presente che le spinte interiori possono essere legittime e buone ma anche ingiuste e nocive per noi e per gli altri. Fino a che punto abbiamo il diritto di dire o fare delle cose, se vengono pagate da altri?

Prima di tutto occorrerebbe capire se certe scelte sono davvero qualcosa che risponde a un’aspirazione costruttiva o sono invece indotte dalle tendenze altrui, dalle mode, dall’autoritarismo di chi si impone e a cui non ci si sa sottrarre, anche perché se ne invidia il potere. Oppure sono dovute al mancato riconoscimento di proprie ferite interiori mai guarite perché mai curate. Se è bene in molti casi non lasciarsi influenzare dai giudizi altrui, occorre tenere presente che quanto decidiamo per noi ha conseguenze per gli altri, che possono essere molto negative anche per chi non c’entra niente.

Inoltre, ciò che facciamo e che a volte sembra un danno di poco conto nei confronti di chi lo subisce, può diventare grave quando viene ripetuto da molte persone, come avviene per le discriminazioni razziali o di genere, verso le donne, gli stranieri, i diversi, per esempio. Prima o poi la disumanizzazione di un simile modo di fare finisce col preparare il terreno a chi le discriminazioni le esercita con intenzione e con obbiettivi che si ritorceranno verso l’intera società, compresi noi.

***************

Il mondo interiore è importante quanto quello che ci circonda. Ecco perché questo sito si occupa di entrambi.

Red dust

by 5 Aprile 2024

Film del 2004 di Tom Hook, tratto dal romanzo Polvere rossa di Gillian Slovo. Nelson Mandela, dopo essere stato eletto presidente del Sudafrica nel 1994, aveva istituito il Tribunale per la Verità e la Riconciliazione con Desmond Tutu per evitare una guerra civile dopo l’apartheid. Chiunque avesse commesso crimini per motivi politici, purché non ne fosse il mandante, poteva ottenere l’amnistia e il perdono, a patto di ammettere le proprie responsabilità e fare luce sui fatti, dimostrando sincero pentimento. L’ex ufficiale di polizia Dirk intendeva usufruirne ma aveva incontrato l’opposizione del parlamentare Alex, ex membro della resistenza armata ANC da lui torturato per ottenere la sua delazione. L’avvocatessa che ne sosteneva le ragioni intendeva anche scoprire cosa fosse successo al giovane compagno d’armi di Alex, di cui non si erano più avute notizie. I suoi genitori, infatti, avevano bisogno di ritrovarne almeno i resti per potere infine trovare pace. La verità sui fatti e sulle loro motivazioni, con l’assunzione delle responsabilità, è un passo fondamentale tanto per chi commette che per chi subisce un torto, affinché le ferite dell’animo possano cicatrizzare, anziché restare aperte, generando continua sofferenza. In questo consisteva il grande valore dei processi sudafricani di quell’epoca, al centro della vicenda narrata.

Un contributo importante per la comprensione dell’importante lavoro di Mandela in questo senso è Invictus.

Un film sui tempi dell’apartheid è Grido di Libertà

***************

Il mondo interiore è importante quanto quello che ci circonda. Ecco perché questo sito si occupa di entrambi.

 

 

Pepe rosa, estate tutto l’anno

by 3 Aprile 2024

Pepe rosa monumentale a Menton (Schinus molle)

 

Nelle regioni più calde e siccitose d’Italia, un bellissimo albero esotico del centro e sud America sa dare ombra e un tocco di eleganza alle piazze e ai giardini che non hanno altre risorse. E’ lo Schinus molle, detto pepe rosa o falso pepe perché le sue bacche rosate riunite in grappolini possono sostituire in cucina quelle del pepe tradizionale. Nelle zone di cui è originario viene usato comunemente come medicinale con diverse applicazioni, anche insetticide. I fiorellini bianchi di primavera, sugli esemplari di genere femminile diventano rosei frutti ornamentali che resistono per mesi sui rami e quando cadono non imbrattano.

 

Pepe rosa foglie e frutti

 

Le foglioline lunghe e strette, di un verde tendente all’azzurro persistono anche in inverno sui rami sottili e pendenti come quelli del salice piangente, che al contrario vive su terreni umidi e d’inverno rimane spoglio. Non è molto grande, anche se può arrivare a dodici metri di altezza, crescendo rapidamente e riproducendosi con facilità attraverso i polloni che si innalzano dalle radici superficiali. Resiste bene alla siccità e all’inquinamento, ma non al freddo delle regioni settentrionali, né al vento.

Un articolo sui vari alberi del pepe è qui.

*******************

Il mondo interiore è importante quanto quello che ci circonda. Ecco perché questo sito si occupa di entrambi.

Alberi parenti delle rose

by 27 Marzo 2024

Fiori di rosa selvatica (canina)

 

E’ quando vediamo i primi alberi coperti di fiori come fossero neve, che crediamo davvero al ritorno della primavera. Sono tutti parenti delle rose selvatiche, ultime ad aprire le corolle dai cinque petali, ai margini dei prati incolti all’inizio dell’estate. Contrariamente alle rose, gli alberi della loro famiglia non hanno spine, che sono numerose invece per l’arbusto di rovo dalle profonde e diramate radici, fiorito a giugno e con le more per frutti.

I primi a risvegliarsi già a gennaio nelle regioni più calde come la Sicilia sono i mandorli dai petali rosati. Poi vengono i meli, i peri, i susini, gli albicocchi, i peschi e i ciliegi, i biancospini, i sorbi, i nespoli, fecondati dalle api e altri insetti, come avviene per le piante ermafrodite, che hanno gli organi maschili (stami) e femminili (pistilli), nello stesso fiore.

Mentre ciò che noi e gli animali ricerchiamo come cibo sono i frutti degli alberi di rosacee, i petali sono quanto più apprezziamo nelle rose per il profumo, la bellezza e le virtù curative. Non i pochi di quelle selvatiche, ma i numerosi ottenuti attraverso le selezioni e manipolazioni umane nel corso dei millenni, che crescono nei giardini. Quando le rose non vengono colte, entro l’autunno maturano le bacche rosse che sono i loro frutti chiamati cinorrodi, con cui si preparano ottime marmellate.

 

melo in fiore

 

Millenni fa il più rustico fra gli alberi parenti delle rose, il mandorlo dai frutti amari e tossici, per cause ancora incerte ha subito una grande trasformazione e ha eliminato il veleno chiamato amigdalina che, se ingerito, si trasforma in mortale cianuro. E’ così iniziata la sua coltivazione per avere cibo molto nutriente e olio commestibile particolarmente benefico per la pelle. I mandorli selvatici e amari esistono ancora e una piccola quantità dei loro semi era tollerata per dare un gusto particolare ai biscotti e al liquore amaretto, sostituiti da tempo dall’aroma creato artificialmente.

Anche i piccoli semi delle mele sono velenosi, ma la quantità minima li rende innocui e questo sembra esprimersi quando si taglia una mela lungo il suo equatore e li si vedono disposti come i petali del fiore che li ha generati.

***************

Il mondo interiore è importante quanto quello che ci circonda. Ecco perché questo sito si occupa di entrambi.

Bagolaro robusto e frugale

by 18 Marzo 2024

bagolaro fiorito

 

Il bagolaro, detto spacca-sassi, per le sue radici robuste che si aggrappano ovunque, cresce facilmente e con rapidità lungo le strade. Non si risente per la scarsa educazione di uomini e animali né per le auto, i camion, i trattori che comunicano col rumore e le puzze la presenza nel territorio. Si accontenta di poca acqua, poca terra, poco nutrimento alle radici. Basta il cielo e il sole al gran soffione della sua chioma, particolarmente bella anche in inverno. Ricorda vagamente ai ciliegi nei frutti che, però, sono piccoli e neri in autunno, mentre ad aprile si riempie di fiorellini giallo chiaro, che lo fanno sembrare una chioma ricciuta.

Alto e slanciato, col tronco liscio e la corteccia grigia, è simile in questo al faggio e, come lui, può vivere a lungo. Le foglie a punta di lancia, di un verde vagamente azzurrato, sono seghettate sui margini per avere una lunghezza maggiore e catturare così più sostanze dall’aria e più energia dal sole, mentre la pioggia la fanno sgocciolare con facilità lungo la punta acuta, che è la loro grondaia. Sono ottimo foraggio per il bestiame.

 

foglie e frutti di bagolaro

 

Bagolaro, pare venga dalla parola “bagola” che significa chiacchiera, forse perché sotto la sua ombra ci si ferma volentieri a parlare o perché gli uccelli lo affollano, facendone un albero ciarliero. Bagola significa anche manico, perché i manici delle fruste, che i carrettieri usavano un tempo per spronare i cavalli, erano fatti coi loro rami. Nel Sud lo chiamano caccamo ma anche albero dei rosari, perché li si facevano coi noccioli dei suoi frutti, quando non servivano come proiettili nelle cerbottane dei ragazzi. In latino si chiama Celtis australis: celtis è il nome greco che gli ha dato Linneo e australis allude alla zona sud dell’Europa, di cui è originario.

**************

Il mondo interiore è importante quanto quello che ci circonda. Ecco perché questo sito si occupa di entrambi.