I miei articoli

Alberi esotici nei giardini storici – Lombardia

by 1 Maggio 2024

giardino di villa Mambretti a Fino Mornasco (CO)

 

In Italia è la Lombardia ad avere di gran lunga il maggior numero di giardini con alberi esotici, detti all’inglese, intorno a ville che erano private, acquisite poi dai Comuni e diventate accessibili liberamente al pubblico. La presenza di Milano, centro di potere e cultura per secoli, ha attirato le famiglie nobili e potenti anche nelle campagne circostanti in cui l’acqua abbonda, dove si erano costruite amene ville con giardini, adatte soprattutto a passarvi le estati. Dall’ottocento in poi anche la borghesia si è potuta permettere questo lusso ma l’estinzione delle dinastie e dei patrimoni hanno fatto alienare varie proprietà. Adesso sono in molti a poter usufruire, almeno per qualche ora ogni tanto, del piacere di passeggiare nei giardini di cui a volte rimangono sezioni dette all’italiana con siepi geometriche, ma per la maggior parte ospitano alberi esotici messi a dimora con studiata casualità, da quando erano diventati di moda quasi due secoli fa per la bellezza delle loro forme, per i colori autunnali del fogliame, per i fiori.

In questa regione con tanti giardini di ville storiche, Varese è quella che ne possiede in maggior numero, Monza e Milano hanno i più grandi, dalle rive del lago di Como si affacciano i più eleganti. Cernobbio ne ha uno piccolo, recente e di umilissime origini, ma di grande originalità, Gardone ha quello in cui le opere d’arte di vari artisti contemporanei lo rendono doppiamente gradito.

 

giardino di villa Baragiola ad Alzate (CO)

 

Visitando questi giardini in ogni stagione si potranno conoscere, oltre agli alberi europei, quelli originari principalmente dell’America e dell’Asia che, oltre al piacere della loro vista e la freschezza dell’ombra in estate, potranno ispirarci per promuoverne la diffusione, indispensabile alla riduzione dei problemi ambientali. Alcuni di loro sono diventati ormai ben acclimatati come alberature di strade e piazze.

Il lungo elenco di giardini qui di seguito dà un valutazione approssimativa delle dimensioni, così da poter meglio programmare la propria visita. Quasi tutti sono ad ingresso libero per l’intero anno, salvo quelli in rosso che sono a pagamento e rimangono aperti da metà primavera a metà autunno. Di alcuni si potrà visitare anche la villa e di uno, quello della villa Litta di Lainate, il favoloso ninfeo, che non ha rivali in Italia.

Alzano Lombardo BG Giardino comunale (piccolo) e Parco Montecchio grande prato, alberi scarsi

Brembate BG giardino pubblico di Casa Serena – relativamente ridotto

Soncino BG parco Tinazzo (chiuso in inverno) medio-piccolo

Verdello BG villa Giavazzi medio

Gardone Riviera BS Giardino Heller (con sculture contemporanee) medio

Alzate Brianza CO villa Baragiola, medio

Bellagio CO villa Melzi medio ma ricco di alberi

Cernobbio CO Giardino della valle piccolo ma originale

Como villa Olmo, villa Sucota, piccolo  –   villa Grumello medio

Cantù CO villa Argenti, piccolo  –    villa Calvi, piccolo

Cavallasca CO villa Imbonati piccolo

Cermenate CO villa Porro Clerici, medio

Erba CO villa Majoni, medio-piccolo

Fino Mornasco CO villa Mambretti, medio e molto ben tenuto

Mariano Comense CO parco porta Spinola, piccolo

Olgiate comasco CO parco villa Camilla piccolo

Tremezzo CO Parco Olivelli piccolo

Tremezzina (CO) villa Carlotta, grande

Villaguardia CO parco Giuseppe Garibaldi medio

Crema CR giardini di Porta Serio, medio

Cremona CR giardino Papa Paolo Giovanni II piccolo

Calolziocorte LC villa de Ponti piccolo

Lecco (fraz.Maggianico) LC villa Gomez, medio-piccolo

Varenna (LC) villa Monastero medio

Robbiate LC villa Concordia, medio, con molta ombra

Albiate MB, villa Campello piccolo

Arcore MB, villa Borromeo ampio con pochi alberi

Besana Brianza MB, villa Filippini piccolo

Biassono MB, giardini Minguzzi piccolo

Carate MB, villa Cusani medio

Concorezzo MB, villa Loia piccolo

Desio MB, villa Tittoni medio

Giussano MB, villa Sartirana piccolo

Limbiate MB, villa Mella medio

Monza, parco di villa Reale molto grande

Muggiò MB, parco Casati piccolo

Nova Milanese MB villa Vertua piccolo

Varedo MB, parco Casati Valsecchi piccolo

Vimercate MB parco Gussi piccolo e Trotti piccolo

Corbetta MI, villa Frisani Olivares medio

Cuggiono MI, villa Annoni grande

Gorgonzola MI, villa Sola Cabiati grande

Lainate MI giardino villa Litta piccolo con ninfeo eccezionale

Magenta MI, villa Naj Oleari medio

Milano Parco Sempione grande,   Parco Montanelli grande ,    Orto Botanico Brera, piccolo

Trezzo MI, villa Visconti Crivelli medio  –   giardino visconteo, piccolo   –  giardino comunale piccolo

Pavia Parco Visconteo, medio   –    Orto botanico piccolo

Gallarate VA, villa Bassetti, medio

Saronno VA, villa Gianetti piccolo

Varese, tutti di dimensione media     Giardini Estensi, Villa Mirabello, villa Toepliz, giardino Recalcati, villa Augusta, Castello Masnago, villa Baragiola, villa Mylius, ville Ponti, villa Panza

 

L’elenco dei giardini del Piemonte, Veneto, Trentino-Alto-Adige e Friuli-Venezia-Giulia si trova qui.

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Brevissima storia della vita sulla terra

by 22 Aprile 2024

Il libro Brevissima storia della vita sulla terra di Harry Gee del 2022 è affascinante per la capacità di descrivere il succedersi di continue trasformazioni e adattamenti del nostro pianeta alle condizioni sempre mutevoli, innanzitutto della sua posizione nello spazio rispetto al sole, poi a quelle dei propri elementi. Le contrazioni ed espansioni degli oceani e delle terre, le esplosioni dei vulcani, gli innumerevoli eventi che hanno sconvolto la superficie del suolo e del cielo si vengono a conoscere con parole tanto evocative da far apparire nella mente le scene come in un film. Anche se buona parte delle persone è consapevole di quanto ogni parte del mondo influisca su tutto il resto, con tali vivide descrizioni l’impressione si imprime nella mente con ancora maggiore profondità. Ci si rende conto di quanto ogni cambiamento di forma e di funzione degli elementi, delle piante, degli animali sia conseguenza di una necessità e niente può più apparire casuale. Il tratto fondamentale della vita, che sempre oscilla fra due estremi opposti, appare qui ancora più duro. Le trasformazioni fisiche e di carattere della specie umana, gli spostamenti seguendo le mutazioni del clima con la loro influenza sulle condizioni dei territori e delle possibilità di sopravvivenza per la nostra specie e per gli animali, si rivelano come il destino di ogni epoca della terra.

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Quando a pagare le nostre scelte sono gli altri

by 9 Aprile 2024

 

E’ buona cosa fare ciò che si sente nel profondo, che si tratti del proprio lavoro, delle scelte di vita, delle persone da frequentare. Basta tenere presente che le spinte interiori possono essere legittime e buone ma anche ingiuste e nocive per noi e per gli altri. Fino a che punto abbiamo il diritto di dire o fare delle cose, se vengono pagate da altri?

Prima di tutto occorrerebbe capire se certe scelte sono davvero qualcosa che risponde a un’aspirazione costruttiva o sono invece indotte dalle tendenze altrui, dalle mode, dall’autoritarismo di chi si impone e a cui non ci si sa sottrarre, anche perché se ne invidia il potere. Oppure sono dovute al mancato riconoscimento di proprie ferite interiori mai guarite perché mai curate. Se è bene in molti casi non lasciarsi influenzare dai giudizi altrui, occorre tenere presente che quanto decidiamo per noi ha conseguenze per gli altri, che possono essere molto negative anche per chi non c’entra niente.

Inoltre, ciò che facciamo e che a volte sembra un danno di poco conto nei confronti di chi lo subisce, può diventare grave quando viene ripetuto da molte persone, come avviene per le discriminazioni razziali o di genere, verso le donne, gli stranieri, i diversi, per esempio. Prima o poi la disumanizzazione di un simile modo di fare finisce col preparare il terreno a chi le discriminazioni le esercita con intenzione e con obbiettivi che si ritorceranno verso l’intera società, compresi noi.

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Red dust

by 5 Aprile 2024

Film del 2004 di Tom Hook, tratto dal romanzo Polvere rossa di Gillian Slovo. Nelson Mandela, dopo essere stato eletto presidente del Sudafrica nel 1994, aveva istituito il Tribunale per la Verità e la Riconciliazione con Desmond Tutu per evitare una guerra civile dopo l’apartheid. Chiunque avesse commesso crimini per motivi politici, purché non ne fosse il mandante, poteva ottenere l’amnistia e il perdono, a patto di ammettere le proprie responsabilità e fare luce sui fatti, dimostrando sincero pentimento. L’ex ufficiale di polizia Dirk intendeva usufruirne ma aveva incontrato l’opposizione del parlamentare Alex, ex membro della resistenza armata ANC da lui torturato per ottenere la sua delazione. L’avvocatessa che ne sosteneva le ragioni intendeva anche scoprire cosa fosse successo al giovane compagno d’armi di Alex, di cui non si erano più avute notizie. I suoi genitori, infatti, avevano bisogno di ritrovarne almeno i resti per potere infine trovare pace. La verità sui fatti e sulle loro motivazioni, con l’assunzione delle responsabilità, è un passo fondamentale tanto per chi commette che per chi subisce un torto, affinché le ferite dell’animo possano cicatrizzare, anziché restare aperte, generando continua sofferenza. In questo consisteva il grande valore dei processi sudafricani di quell’epoca, al centro della vicenda narrata.

Un contributo importante per la comprensione dell’importante lavoro di Mandela in questo senso è Invictus.

Un film sui tempi dell’apartheid è Grido di Libertà

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Pepe rosa, estate tutto l’anno

by 3 Aprile 2024

Pepe rosa monumentale a Menton (Schinus molle)

 

Nelle regioni più calde e siccitose d’Italia, un bellissimo albero esotico del centro e sud America sa dare ombra e un tocco di eleganza alle piazze e ai giardini che non hanno altre risorse. E’ lo Schinus molle, detto pepe rosa o falso pepe perché le sue bacche rosate riunite in grappolini possono sostituire in cucina quelle del pepe tradizionale. Nelle zone di cui è originario viene usato comunemente come medicinale con diverse applicazioni, anche insetticide. I fiorellini bianchi di primavera, sugli esemplari di genere femminile diventano rosei frutti ornamentali che resistono per mesi sui rami e quando cadono non imbrattano.

 

Pepe rosa foglie e frutti

 

Le foglioline lunghe e strette, di un verde tendente all’azzurro persistono anche in inverno sui rami sottili e pendenti come quelli del salice piangente, che al contrario vive su terreni umidi e d’inverno rimane spoglio. Non è molto grande, anche se può arrivare a dodici metri di altezza, crescendo rapidamente e riproducendosi con facilità attraverso i polloni che si innalzano dalle radici superficiali. Resiste bene alla siccità e all’inquinamento, ma non al freddo delle regioni settentrionali, né al vento.

Un articolo sui vari alberi del pepe è qui.

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Alberi parenti delle rose

by 27 Marzo 2024

Fiori di rosa selvatica (canina)

 

E’ quando vediamo i primi alberi coperti di fiori come fossero neve, che crediamo davvero al ritorno della primavera. Sono tutti parenti delle rose selvatiche, ultime ad aprire le corolle dai cinque petali, ai margini dei prati incolti all’inizio dell’estate. Contrariamente alle rose, gli alberi della loro famiglia non hanno spine, che sono numerose invece per l’arbusto di rovo dalle profonde e diramate radici, fiorito a giugno e con le more per frutti.

I primi a risvegliarsi già a gennaio nelle regioni più calde come la Sicilia sono i mandorli dai petali rosati. Poi vengono i meli, i peri, i susini, gli albicocchi, i peschi e i ciliegi, i biancospini, i sorbi, i nespoli, fecondati dalle api e altri insetti, come avviene per le piante ermafrodite, che hanno gli organi maschili (stami) e femminili (pistilli), nello stesso fiore.

Mentre ciò che noi e gli animali ricerchiamo come cibo sono i frutti degli alberi di rosacee, i petali sono quanto più apprezziamo nelle rose per il profumo, la bellezza e le virtù curative. Non i pochi di quelle selvatiche, ma i numerosi ottenuti attraverso le selezioni e manipolazioni umane nel corso dei millenni, che crescono nei giardini. Quando le rose non vengono colte, entro l’autunno maturano le bacche rosse che sono i loro frutti chiamati cinorrodi, con cui si preparano ottime marmellate.

 

melo in fiore

 

Millenni fa il più rustico fra gli alberi parenti delle rose, il mandorlo dai frutti amari e tossici, per cause ancora incerte ha subito una grande trasformazione e ha eliminato il veleno chiamato amigdalina che, se ingerito, si trasforma in mortale cianuro. E’ così iniziata la sua coltivazione per avere cibo molto nutriente e olio commestibile particolarmente benefico per la pelle. I mandorli selvatici e amari esistono ancora e una piccola quantità dei loro semi era tollerata per dare un gusto particolare ai biscotti e al liquore amaretto, sostituiti da tempo dall’aroma creato artificialmente.

Anche i piccoli semi delle mele sono velenosi, ma la quantità minima li rende innocui e questo sembra esprimersi quando si taglia una mela lungo il suo equatore e li si vedono disposti come i petali del fiore che li ha generati.

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